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18 aprile 1948: l'anomalia italiana

«I vinti, le forze cioè della sinistra, sconfitte il 18 aprile, hanno, più dei vincitori, contribuito ad offrire una immagine complessiva di quegli anni,una immagine che è diventata elemento di cultura media che è filtrata fin nei rapidi accenni che si leggono alla fine dei manuali scolastici nelle poche pagine dedicate all’Italia del secondo dopoguerra». (Pietro Scoppola)

«Noi comunisti ci siamo accorti che saremmo stati probabilmente sconfitti alle elezioni del 18 aprile quando, nel mese di febbraio, abbiamo visto scendere in campo i Comitati Civici e svolgere quel lavoro capillare che fino ad allora avevamo fatto soltanto noi». (Massimo Caprara)

Queste due citazioni, rispettivamente di un cattolico democratico, storico e senatore DC, e dell’ex segretario di Palmiro Togliatti, per decenni deputato comunista prima di approdare alla fede dopo un lungo itinerario spirituale e intellettuale, danno la misura di quanto è avvenuto dopo il 18 aprile 1948, quando in Italia si svolsero le elezioni politiche più importanti nella storia del Paese, che segnarono la volontà del popolo di appartenere alla civiltà occidentale, democratica e cristiana.

Ma il libro curato da Marco Invernizzi – che riunisce gli atti di un convegno organizzato a Milano dall’Istituto per la Storia dell’Insorgenza e per l’Identità Nazionale – ci porta all’interno dell’evento, esaminandone le forze protagoniste, sia religiose e culturali, sia politiche, offrendo la possibilità al lettore di farsi una prima impressione del significato di quella giornata elettorale e aprendo uno squarcio su alcune verità taciute per decenni da una storiografia succube degli interessi politici, come il ruolo dei Comitati Civici, l’opera svolta dal cardinale Schuster, le vicende del mondo azionista.

1861-2011. A centocinquant'anni dall'Unità d'Italia. Quale identità?

L'unità politica italiana è una realtà consolidata, ma il processo di unificazione nazionale si è svolto prima attraverso una lunga serie di eventi sanguinosi e drammatici, quindi mediante una mitizzazione che offende la verità storica, provocando almeno tre profonde ferite che permangono nel tessuto e nella memoria del Paese. Innanzitutto la "questione cattolica", iniziata nel 1848, esplosa nel 1870 con la Breccia di Porta Pia e risolta soltanto giuridicamente dal Concordato e dai Patti Lateranensi del 1929; in secondo luogo la "questione istituzionale", nata con la scelta d'imporre a realtà differenti il modello di Stato centralista, escludendo ogni forma di federalismo sia politico che sociale; infine la "questione meridionale", sorta in seguito all'invasione di uno Stato sovrano e alla feroce guerra civile che ne è seguita fra il 1860 e il 1870. E' tempo di riscoprire l'identità italiana, finalmente liberata da tutte le ideologie e saldamente ancorata alle radici profonde di un Paese che è nato molto prima del 1861.

A morte in nome di Allah

Dall'espulsione dei cristiani yemeniti sotto i primi califfi dell'islam fino ai martiri del XX secolo: i trappisti del monastero algerino di Tibhirine, mons. Claverie, i cristiani del Sudan, della Nigeria, dell'Egitto, dell'Indonesia e del Pakistan. Attraverso le pagine più cruente, il racconto delle tragiche vicende dei cristiani uccisi in nome di Allah nei secoli e nei vari imperi islamici: un martirio che ha visto cadere uomini, donne, sacerdoti, monaci, missionari e talvolta anche bambini. La storia si estende anche ai fenomeni "caldi" dell'attualità: l'intolleranza dei regimi integralisti, gli attentati e le persecuzioni a danno delle comunità cristiane nei Paesi islamici. Un resoconto dettagliato che denuncia come all'alba del terzo millennio la Chiesa subisce ancora aggressioni violente, costanti e diffuse.  

Alla riconquista del regno

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/pietromasid250_251.htm

Alleanza Cattolica: dal Sessantotto alla "nuova evangelizzazione"

Per accostare adeguatamente la nuova opera di Invernizzi, conviene anzitutto precisare che cosa essa non è, né vuole essere. Alleanza Cattolica. Dal Sessantotto alla «nuova evangelizzazione». Una «piccola» storia per «grandi» desideri non intende essere né una storia esaustiva dell’associazione, né — tanto meno — una sua storia «ufficiale».
Invernizzi ha inteso piuttosto tratteggiare a grandi linee la sua esperienza della e nell’associazione, che gli deve moltissimo, divenendo quindi, spesso, insieme narratore e personaggio. Egli testimonia con passione e con coerenza la vivibilità di un’esperienza cristiana nella realtà che racconta, mostrando come tale realtà diventi luogo d’incontro privilegiato fra la cronaca, la storia e la Provvidenza, ove impegnarsi per la regalità sociale del Signore Gesù, operando per quella Nuova Evangelizzazione che deve caratterizzare il terzo millennio cristiano.
Non dunque un testo di storia — cui si richiederebbero distacco prospettico, completezza tendenziale e analisi minuziosa delle fonti d’archivio e di quelle secondarie —, che sarebbe potuto risultare freddo e poco comunicativo, ma un racconto vivace e appassionato, fatto da un protagonista, che ha scelto di comunicare solo alcuni aspetti e alcuni avvenimenti che riguardano Alleanza Cattolica, ma soprattutto i «“grandi” desideri», di farne cioè parte agli altri, perché ne possano comprendere la bellezza e la nobiltà e — a Dio piacendo — possano impegnarsi ed entusiasmarsi per essi.

Anni del desiderio e del piombo. Sessantotto: terrorismo e Rivoluzione

Non si tratta di auspicare un ritorno al passato, né di assolvere un fenomeno che tante ferite ha lasciato nel corpo sociale. Il libro di Enzo Peserico esamina con cura il Sessantotto, il suo fallimento politico-militare e il suo successo come rivoluzione culturale che ha cambiato gli ambienti - la famiglia, la scuola, l'università e i rapporti sociali in generale - nei quali sarebbero cresciute le generazioni successive. Per questo il Sessantotto è ancora in mezzo a noi, come una specie di malattia latente che può essere curata soltanto da un'attenta educazione permanente. Ma, come accade per ogni peccato, anche il Sessantotto è stato l'occasione di una possibile rinascita, di una conversione sociale, di una 'nuova evangelizzazione'. Il libro coglie questo aspetto nelle pagine conclusive, aperte a una speranza di cui si cominciano a vedere i primi effetti, in particolare nel mondo giovanile, grazie anche al lungo e fecondo pontificato di Giovani Paolo II.

Annunciare il valore religioso della vita umana. Discorso "Sono lieto"

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/giovannipaoloii199.htm

Apologia di un falsario

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/barbesinof267_268.htm

Ave Maria di don Camillo (L')

Le storie di don Camillo sono diventate un classico della letteratura e, nel corso degli anni, si sono mostrate una inesauribile miniera di temi religiosi. In questo volume, Alessandro Gnocchi, il maggior studioso dell’opera di Giovannino Guareschi, ce ne offre una limpida dimostrazione. Basta scorrere le pagine dedicate alla venerazione di Maria, in cui scopriamo i più duri mangiapreti di Mondo piccolo intenerirsi davanti allo sguardo luminoso della Madre di Dio. O quelle sulla vocazione, dove la risposta delle creature guareschiane al proprio destino si fa trama del vivere quotidiano. Con quest’opera, Gnocchi riesce nel difficile compito di far vibrare anche nel cuore del lettore quel soffio soprannaturale che aleggia nella Bassa di Guareschi.

Baha'i (I)

Con cinque milioni di membri in 190 nazioni del mondo, i baha’i costituiscono una delle maggiori nuove religioni internazionali, e l’unica di dimensioni significative che è emersa dall’interno del mondo islamico. Dal messianismo sciita in cui affonda le sue radici la predicazione del Bab (la “Porta”), Mirza Alì Muhammad, nella prima metà del diciannovesimo secolo, il movimento baha’i emerge con Baha’u’llah alla fine dello stesso secolo come una nuova religione mondiale chiaramente distinta dall’Islam. Tra difficoltà e persecuzioni – che ancora oggi continuano in alcuni paesi islamici – i baha’i predicano un messaggio incentrato sulla natura di manifestazione divina di Baha’u’llah, ma anche sulla prospettiva di una pace mondiale realizzata grazie a un governo mondiale. Diffusi anche in Italia fin dagli inizi del ventesimo secolo, i baha’i trovano ora in questo testo di Margit Warburg la prima analisi storico-sociologica pubblicata in lingua italiana e basata sulle osservazioni di una studiosa che non fa parte del loro movimento.

Bellezza a portata di mano (La)

La quotidianità offre continue opportunità di generare bellezza. Una bellezza a volte piccola, nascosta tra le pieghe della routine, ma che è in grado di farsi largo nella stragrande maggioranza delle circostanze che riempiono la nostra vita, senza alcuna eccezione di persona, di luogo, di tempo, di condizione. Gli autori presentano una raccolta di riflessioni, aneddoti e considerazioni, con la convinzione che percorrere l'estetica della vita quotidiana contribuisca a dare concretezza e positività. L'ordine e la bellezza delle cose intorno a noi, infatti, sono in grado di influire positivamente sulla nostra vita, facendone percepire meglio il senso e aiutandoci a metterne a fuoco la méta. Esistono innumerevoli opportunità che si presentano ogni giorno, anche nella più semplice delle esistenze umane, per produrre bellezza. Una bellezza a portata di mano. 

Binario indifferente: uomo e donna o GLBTQ?

Esistono ancora i generi maschile e femminile? Oppure sono comprensioni obsolete del carattere sessuato dell’umanità, ormai superate e sostituite dalla riclassificazione in 5 o più «generi» legati all’orientamento sessuale? Quando parliamo di persona umana, ci riferiamo ad una realtà ontologicamente sessuata, descrivibile, oggettivabile, o ad un’identità astratta, a un soggetto astratto, indefinibile, connotato primariamente dalla direzione del suo orientamento sessuale, dal suo desiderio a prescindere dal biologico e, in virtù di questo essere desiderante, portatore di diritti? Evidenziando la trappola della falsa opposizione tra «natura-cultura» – sottolineando i rischi della frantumazione dell’essere umano, in cui per il determinismo psichico la persona coinciderebbe con il suo «sentire soggettivo», per il determinismo socio-culturale il soggetto sarebbe solo il risultato di una costruzione socio-culturale, e per il determinismo biologico l’uomo equivarrebbe ai suoi geni – il testo vuole rimettere a tema la imprescindibile, reale unitarietà ed inestricabile interdipendenza di tutti questi fattori nella formazione dell’identità sessuata di ogni uomo e di ogni donna, smascherando le irragionevoli pretese dell’indifferenza del binario maschile/femminile portate avanti dall’ideologia gender.

Buddhismo tibetano Il)

A proposito del buddhismo tibetano hanno circolato a lungo in Occidente, e in una certa misura circolano ancora, due immagini ugualmente sbagliate. Per alcuni il buddhismo del Tibet, con la sua iconografia piena di dèi e demoni irati, rappresenta una corruzione del buddhismo "originario", che si sarebbe mescolato a elementi "pagani" tipici di una cultura locale pre-buddhista. Per altri, al contrario, in Tibet - un paese a lungo chiuso agli stranieri e, fino all'invasione cinese del 1950, immune dal colonialismo - si sarebbe conservato il buddhismo più genuino e profondo. Proprio l'invasione cinese, e la brutale repressione dell'insurrezione popolare del 1959, hanno determinato - insieme al tragico esilio di tanti tibetani - l'arrivo in tutto l'Occidente di lama e intellettuali buddhisti nati in Tibet, rendendo la discussione sul buddhismo tibetano un argomento direttamente rilevante sia per i molti occidentali che fanno di questa forma buddhista la loro religione, sia per coloro - ancora più numerosi - che sono comunque affascinati dalla figura del Dalai Lama e dai numerosi testi che presentano l'arte, la religione e la cultura tibetana a un pubblico sempre più vasto. Uno dei maggiori esperti occidentali della religione e della lingua tibetana, Donald S. Lopez, ne riassume qui la storia e la dottrina in modo rapido ma esauriente: senza timore di affrontare gli argomenti più controversi e di smentire qualche mito diffuso fra chi conosce il buddhismo tibetano solo dalle sue presentazioni più divulgative o "turistiche".

Buio sull'altare

Circa settemila religiosi e decine di migliaia di laici uccisi, edifici religiosi distrutti, esercizio del culto impedito: sono i "dati" di una pagina poco nota della storia contemporanea, nel contesto della Seconda Repubblica spagnola (1931-1939). In un paese diviso tra spinta alla modernizzazione e resistenze al cambiamento, nel clima incandescente che avrebbe portato di lì a poco alla guerra civile, le passioni e le divisioni ideologiche crearono forti ostilità ed estremismi dai risvolti spesso cruenti, dei quali la "scissione" che si manifestò per la prima volta tra la coscienza civile iberica e la sua antica anima religiosa è uno dei capitoli più dolorosi. Ragioni di schieramento hanno reso e continuano a rendere difficile la lettura e la ricostruzione di un passato recente spesso rimosso come realtà imbarazzante: la presente ricerca storica sull'escalation dell'anticlericalismo nella Spagna prefranchista, appassionata e "di parte", vuole costituire una provocazione intellettuale che pone al centro, come "eroe sconosciuto", l'ucciso per ragioni di fede.

Carlismo (Il)

Questo testo rappresenta la Summa della dottrina tradizionalista. Esso costituisce il frutto di un intenso e rigoroso lavoro intellettuale finalizzato a far conoscere i risultati di un’accurata ricerca storico-teoretica e a definire un corpo dottrinale di sicura ortodossia tradizionalista e di notevole impegno morale che potesse costituire il punto di riferimento più sicuro per il Carlismo. In questo ideario è considerata la problematica basilare del Carlismo, che si incentra nei quattro punti del suo programma-giuramento: DiosPatriaReyFueros. Il retroterra culturale e ideale da cui muove la definizione di questi elementi è quello del pensiero cattolico tradizionale ispanico del quale il Carlismo rappresenta solo l’ultima fase.
Il Carlismo compendia tutti i requisiti necessari dottrinalmente per definire uno dei più forti, popolari e profondi movimenti politici che incontriamo nella storia contemporanea. È, d’altra parte, un movimento difficile da comprendere e da spiegare. Le sue molteplici caratteristiche conducono facilmente alla confusione, se non vengono chiariti tre punti cardinali che lo definiscono. Il Carlismo infatti è: Una bandiera dinastica: quella della legittimità; Una continuità storica: quella delle Spagne; Una dottrina giuridico-politica: quella tradizionalista.

Che cos'è il feudalesimo?

 http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/ganshoff-l180_181.htm

Che cos’è la storia

Scritti tra i primi anni Sessanta e la fine degli anni Settanta in seguito alla pubblicazione dei primi tre volumi della grande opera Ordine e storia, i saggi qui raccolti segnano una nuova tappa nella riflessione sulla storia che impegnò il filosofo tedesco nella sua ricerca di un nuovo ordine politico. Se esiste una "storia universale" qual è allora il suo significato? È lecito parlare, alla luce degli avvenimenti che hanno sconvolto la nostra epoca, di progresso della "storia dell'umanità"? C'è davvero un "principio di ragione" alla base del processo storico in cui siamo immersi? In un diretto confronto con i grandi autori del passato (Platone, Comte, Schiller, Hegel) Voegelin cerca di dipanare il nesso tra un'ideale "verità" storica e il fondamento mitico che sta alla base di ogni atto di autointerpretazione dell'uomo, principale attore nel teatro degli eventi. Abbandonando la confortante idea di una linearità e continuità della storia Voegelin elabora una teoria della coscienza e dei processi di simbolizzazione che rendono conto della concreta discontinuità del processo storico. È forse l'azione dell'"uomo in rivolta" di Camus a rendersi necessaria per potersi riappropriare della realtà concreta? Un pensiero fìlosofico, quello di Voegelin, che nasconde una profonda tensione critica verso i movimenti di massa e le false ideologie con cui l'uomo costruisce la società e giustifica la propria azione nel mondo e una condanna ai totalitarismi che hanno dominato il XX secolo.

Chiesa Anima Universale di Roberto Casarin (La)

Nato nel 1963 a Torino, Roberto Casarin raduna fin dalla più giovane età migliaia di fedeli, attratti dalla fama delle guarigioni che compie. Nel 1984 Casarin fonda l'Associazione Cristo nell'Uomo, con circa duemila membri. Al suo interno, il gruppo di membri più attivi costituisce la Comunità Impegno, che è alla base della nascita, nel 1989, della Chiesa della Nuova Gerusalemme, chiamata dal 1996 Chiesa Anima Universale. Si chiarisce così la definitiva separazione dalla Chiesa cattolica di un nuovo movimento religioso che già da diversi anni univa elementi di spiritualità cattolica ad altri di derivazione induista, buddhista ed esoterica. Verónica Roldán, una sociologa argentina che per prima ha tentato uno studio scientifico, ricostruisce la storia del movimento raccolto intorno a Roberto Casarin e ne presenta la complessa simbolica e ritualità.

Chiesa dell'Unificazione del Reverendo Moon (La)

Che cos'è la Chiesa dell'Unificazione del reverendo Moon? Un movimento ricchissimo e influente, una religione che organizza matrimoni di massa, una multinazionale al servizio di un coreano anticomunista... Queste risposte comuni sono piuttosto degli stereotipi. In realtà, il grande pubblico non sa quasi nulla né della storia né della dottrina della Chiesa dell'Unificazione (sa, per esempio, che è questo il suo vero nome?). Massimo Introvigne, che da anni osserva la Chiesa dell'Unificazione, riassume in questo libro i frutti di un lavoro d'investigazione paziente e metodico. Rigettando il sensazionalismo, l'autore mette in luce le questioni religiose, politiche, finanziarie e giuridiche che vedono affrontarsi, sin dai primi successi del reverendo Moon, i suoi difensori e i suoi critici. Espone anche gli importanti cambiamenti che negli anni 1990 hanno profondamente modificato le caratteristiche della Chiesa dell'Unificazione e che rendono inevitabilmente "datati" molti studi degli anni 1970 e 1980.

Chiesa di Scientology (La)

Dianetics, Scientology: bastano questi nomi per evocare, in molti paesi, polemiche furibonde. Per gli scientologi il movimento fondato da L. Ron Hubbard è la religione del Duemila, un accostamento rivoluzionario alla ricerca del successo, della felicità, della verità sulle origini e sul destino dell'uomo. Per i loro avversari la Chiesa di Scientology nasconde, sotto un'etichetta religiosa, una organizzazione commerciale che per vendere i suoi "prodotti" non esita a ricorrere a metodi discutibili. I volumi in commercio su Scientology sono quasi sempre opera di membri devoti della Chiesa o di critici accaniti che propongono una posizione militante. Rari sono gli studi come questo di J. Gordon Melton - il maggiore specialista di nuovi movimenti religiosi negli Stati Uniti, che segue Scientology da oltre trent'anni - che si situano su un piano scientifico e, prima di ogni giudizio di valore, rispondono in modo adeguato alle domande su che cosa è Scientology, come è emersa e si è sviluppata nel contesto culturale americano, quale dottrina insegna, perché ha dato origine a così numerose controversie.

Chiesa nell'Europa medievale (La)

Da sempre la storiografia religiosa ha dedicato un particolare interesse al periodo medievale ed è noto che spetta alla cultura dell'età romantica la scoperta del Medio Evo come "cristianità". Oggi questo aspetto è più verificabile grazie all'opera di numerosi centri di studio sorti anche in Italia nell'ultimo mezzo secolo. Mancava però un'opera di carattere sintetico che, tenendo conto delle nuove acquisizioni, presentasse un rapido panorama delle varie componenti della cristianità medievale. Tale è il compito che si propone questo libro. La cristianità medievale, pur continuando quella dei primi secoli, possiede una sua innegabile originalità presentandosi come il filo conduttore di quell'epoca. E' qui che si può cogliere tutta la differenza nei confronti delle epoche successive e specialmente della nostra dopo il venir meno, appunto, agli albori dell'epoca moderna, della cristianità storica. Tuttavia neppure questo processo ci riuscirebbe pienamente comprensibile se non si conoscessero le posizioni da cui si è partiti e che, al di là di sterili rimpianti o anacronistiche riesumazioni, continuano a gettare luce su di un'epoca fondamentale nella formazione della coscienza europea.

Chiese ortodosse (Le)

Nonostante gli inviti di Giovanni Paolo II perché il mondo respiri con due polmoni, quello dell'Oriente e quello dell'Occidente, il cristianesimo orientale - e in particolare le Chiese ortodosse, che ne costituiscono la componente maggioritaria - rimane ancora poco conosciuto. Non solo le circostanze storiche della sua nascita sono spesso presentate tramite miti di cui la ricerca storica ha fatto giustizia: poco o nulla si sa degli sviluppi e dei problemi recenti dopo la caduta dei regimi comunisti nell'Europa orientale. Andrea Pacini, che vanta una lunga esperienza non soltanto di studio, ma anche di incontro personale con l'ortodossia, traccia una mappa per orientarsi nel mondo complesso delle giurisdizioni e dei patriarcati, con particolare riferimento all'Europa e all'Italia. Espone con franchezza i problemi interni ed esterni del mondo ortodosso, e lo stato del dialogo ecumenico con la Chiesa cattolica. Nello stesso tempo, non rinuncia a trasmettere il sapore e il gusto di una spirritualità e di una mistica che costituiscono una componente antica e indispensabile nel panorama globale del cristianesimo.

Christian Science (La)

Delle tre grandi religioni internazionali nate negli Stati Uniti nel diciannovesimo secolo (i mormoni, i testimoni di Geova e la Christian Science), quest'ultima rimane la meno conosciuta. Spesso viene perfino confusa, per l'assonanza del nome, con la Chiesa di Scientology, con cui non ha nulla a che fare. Eppure la Christian Science - fondata da una straordinaria figura di profetessa, Mary Baker Eddy (1821-1910), e cresciuta in modo piuttosto silenzioso e discreto - non ha influenzato solo la vita religiosa di migliaia di persone, ma anche la cultura, il giornalismo, l'accostamento alla malattia e alla salute. Quest'ultimo aspetto ne fa, secondo l'analisi di Régis Dericquebourg, una tipica "religione di guarigione". Rende anche lo studio della Christian Science un capitolo indispensabile nell'analisi delle nuove tendenze religiose in un'epoca in cui - con il passaggio del New Age in declino al cosiddetto Next Age - l'attenzione si concentra nuovamente sulla possibilità per il singolo individuo di accedere a uno stato superiore di guarigione, di felicità e di benessere.

Commercio e navigazione nel medioevo

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/tangheronim275_276.htm

Concezione secolarizzata della democrazia (La)

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/sanpiox215_216.htm

Contro Darwin e i suoi seguaci

Citando le tesi e spiegazioni dei più famosi autori e divulgatori delle tesi evoluzioniste e confrontandole con la realtà dei fatti e delle scienze più avanzate, gli Autori ne smascherano l'intento ideologico facendoci ridere degli svarioni che personaggi di spicco dicono impunemente e che la gente comune beve passivamente. Questo agile libretto si propone di spiegare in modo semplice e sintetico il pensiero di Charles Darwin, e dei suoi seguaci. Lo scopo principale è diradare le nebbie del mito che circondano il darwinismo, per capire veramente cosa esso sia, quali siano i suoi fondamenti e i suoi intendimenti. Per fare questo si fa ricorso alle fonti, cioè ai testi originali di Darwin e dei suoi seguaci, spesso epurati e addomesticati dalla vulgata più comune. E' vero che Darwin ragionava da scienziato, oppure le sue idee sull'evoluzione gli provenivano da visioni filosofiche precedenti al suo famoso viaggio alle Galapagos? Darwin era ateo o credente? Che rapporti c'erano tra Darwin e Marx? E perché Darwin è diventato così famoso, e Wallace, che diceva le stesse cose, negli stessi anni, ma traendo conclusioni teologiche ben diverse, è sconosciuto ai più? Ancora: è una mentalità scientifica quella di credere che tutto sia materia, che la vita derivi dal caso, che il cranio dell'uomo cresca di dimensione a seconda di quanto viene "utilizzato"? Infine: quali sono le conseguenze del darwinismo nei nuovi campi della manipolazione genetica e della fecondazione artificiale? Ci sono legami tra alcune convinzioni nazionalsocialiste e Darwin? Zapatero e Umberto Veronesi, oggi, sono discepoli fedeli del pensiero darwinista?

Contro Mastro Ciliegia

Chi non conosce Pinocchio e le sue avventure? Quando e da chi uno le ha conosciute? Difficile la risposta. Pinocchio fa parte della memoria di tutti. Poche cose sono fattori così radicati della cultura popolare del nostro come di altri paesi. Ma questo significa che nel rimettersi a leggere, a capire le avventure di Pinocchio, si possono capire le esigenze più profonde di quella umanità che le ha fatte proprie. Le esigenze dell'uomo sono la grande strada per comprendere il suo senso della vita, il suo senso religioso. Questo spiega la nascita di un libro di teologia che capitolo dopo capitolo segue le avventure di Pinocchio.
La differenza tra burattino e figlio, nolenti o volenti, resta la sintesi del dramma dell'uomo contemporaneo.

Controrivoluzionario. I miei anni nei gulag cinesi

Nell'aprile 1960 le autorità del Partito Comunista Cinese arrestano Harry Wu, figlio di un banchiere di Shangai, e lo gettano in un campo di lavori forzati. Benché mai formalmente incriminato e sottoposto a processo, egli trascorre diciannove anni in un infernale mondo sotterraneo di lavori umilianti, denutrizione, torture. Nel suo libro, scritto insieme alla giornalista Carolyn Wakeman, Harry Wu narra la sua storia della prigionia e della sua sopravvivenza, degli straordinari atti di coraggio che lui e i compagni dovettero praticare per aiutarsi reciprocamente con un indimenticabile eroismo. Uscito dalle prigioni nel 1979, Harry Wu si trasferisce negli Stati Uniti dove testimonia davanti al Congresso sugli abusi dei diritti umani in Cina. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali. Il suo libro, storia toccante della vittoria di un uomo, è una testimonianza del potere dello spirito umano.

Cristianesimo e reincarnazione

Il tema della reincarnazione è oggi, senza dubbio, di moda. In molti paesi dell'Occidente afferma di credere nella reincarnazione da un quinto a un quarto della popolazione. La problematica relativa può essere affrontata da numerosi punti di vista. In questo studio - conformemente allo stile della collana - Pietro Cantoni non si propone di stabilire chi, nelle controversie sulla reincarnazione, "abbia ragione". L'autore si limita invece alla trattazione di un punto più specifico - e tuttavia di cruciale importanza -: i primi cristiani credevano nella reincarnazione? C'è traccia della reincarnazione nell'Antico e nel Nuovo Testamento, o nei Padri e negli scrittori ecclesiastici? La risposta delle fonti, interrogate secondo i canoni della migliore ricerca biblica e storica contemporanea, è univoca, e non può che essere negativa: né il popolo dell'Antico Testamento, né i primi cristiani hanno mai creduto nella dottrina della reincarnazione.

Cristo dei barbari (Il)

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/boyerr256_257.htm

Culti dei dischi volanti (I)

Esistono gli UFO? I "Fratelli dello Spazio" ci portano messaggi religiosi per una nuova spiritualità del ventunesimo secolo? Mikael Rothstein, che studia il fenomeno da molti anni, non prende posizione sui suoi aspetti strettamente scientifici, ma ricostruisce la storia sociale di una credenza, dal primo avvistamento di "dischi volanti" nel 1947 ai giorni nostri. Dopo avere esaminato casi famosi, come l'incidente di Roswell, Rothstein concentra la sua attenzione sulle vere e proprie religioni dei dischi volanti sorte intorno a "contattisti" come George Adamski o George King. Esamina quindi il ruolo degli UFO nel New Age e in alcuni nuovi movimenti religiosi (dalla Chiesa di Scientology agli Hare Krishna), e i racconti delle ormai migliaia di persone che affermano di essere state rapite dagli alieni. Al di là del dibattito fra credenti e scettici, gli UFO e i loro messaggi - conclude Rothstein - emergono come miti moderni, rappresentazioni collettive di preoccupazioni e ansie largamente diffuse nella cultura popolare dei nostri giorni.

Cuore per la nuova Europa (Un)

Per chi crede che i re santi siano personaggi da Medioevo, cioè di un periodo storico non ben definito, lontano nel tempo e soprattutto irripetibile nella sua essenza, suonerà senz’altro sorprendente la beatificazione, il 3 ottobre 2004, dell’imperatore Carlo, morto non nell’anno Mille ma nel 1922.
Chi era costui? Carlo I d’Asburgo-Lorena, pronipote di Francesco Giuseppe (1830-1916), lui sì ben noto agli italiani, magari come Cecco Beppe, è stato l’ultimo sovrano dell’impero austro-ungarico, l’erede di una dinastia che ha guidato il Sacro Romano Impero per oltre cinquecento anni, l’ultimo imperatore europeo.
Il volume si compone di due saggi. Il primo, Immagini e momenti della vita del beato Carlo d’Asburgo, traccia un breve profilo biografico del protagonista, con l’intento di fare agiografia, ma agiografia «storica», cioè fondata non su leggende ma su fatti accertati e attinti dalle deposizioni rese dagli 86 testimoni ascoltati nelle udienze del processo di beatificazione. I testi delle deposizioni sono raccolti nei due volumi dal titolo Positio super virtutibus, messi gentilmente a disposizione dall’avvocato Andrea Ambrosi di Roma, ultimo postulatore della causa di Carlo.
Nel secondo saggio, Il beato Carlo d’Asburgo nella «finis Austriae», viene offerta una lettura critica — alla luce dei principali studi pubblicati, anche recentemente, in lingua italiana, inglese e tedesca — su Carlo e il suo tempo, inquadrandone la figura nel contesto europeo. Completano il volume un’intervista al postulatore Ambrosi su l’iter verso la beatificazione e i suoi «nodi», una cronologia, una bibliografia e un indice dei nomi.
La narrazione affronta sinteticamente i momenti principali della vita di Carlo: la formazione giovanile del futuro imperatore, nato nel 1887; la carriera militare, come per tutti i potenziali sovrani; il matrimonio, nel 1911, con la principessa italo-francese Zita Maria delle Grazie di Borbone-Parma, che gli darà otto figli; l’assassinio dello zio Francesco Ferdinando a Sarajevo nel luglio 1914, che modifica la linea di successione al trono facendo di Carlo l’erede designato; la partecipazione alla prima guerra mondiale su entrambi i fronti, orientale e occidentale; la morte dell’ottantaseienne Francesco Giuseppe, il 21 novembre 1916, e l’ascesa del giovane pronipote ai troni d’Austria, di Boemia e d’Ungheria. Il suo breve regno è segnato profondamente dalla guerra, che egli vive al fronte e nella capitale con un misto di abnegazione e ardimento, mitezza e sollecitudine per le truppe al fronte, le famiglie a casa e la popolazione civile. Contrario all’impiego di sottomarini su larga scala, perché non facevano distinzione fra militari e civili, porrà limitazioni alla guerra aerea e compirà ogni sforzo per bandire l’uso dei gas asfissianti. Questa idea — un po’ medievale e molto cattolica — della guerra limitata, gli alienerà le simpatie dei comandi germanici, influenzati dai circoli militaristici e nazionalistici. Costoro vanificheranno i suoi ripetuti sforzi di pace nel 1917, che saranno osteggiati anche della massoneria, molto influente, soprattutto nei paesi latini, sui parlamenti e sui sovrani. La dinastia asburgica pagava in questo modo la sua opposizione alle logge, che cercavano di portare alle ultime conseguenze la traduzione politica dell’ideologia libertaria e ugualitaristica della Rivoluzione del 1789, trovando un ostacolo non solo nella Chiesa cattolica ma anche negli eredi del Sacro Romano Impero. Dopo la sconfitta, Carlo rifiuterà di abdicare e verrà allontanato da Vienna con la complicità delle potenze vincitrici; falliti due tentativi di restaurazione, subirà, fra gravi disagi, l’esilio finale nell’isola atlantica di Madera, dove si spegnerà il 1 aprile 1922, degno testimone di quelle radici cristiane europee che i suoi nemici di allora e di oggi si ostinano a voler recidere.

Dai Bambini di Dio a The Family

I Bambini di Dio - il movimento oggi noto come The Family - sono conosciuti attraverso due immagini fra loro contraddittorie. Chi li avvicina ha l'impressione di trovarsi di fronte a giovani missionari attivi ed entusiasti; spesso apprezza la loro musica. Altre fonti fanno emergere dal passato vicende inquietanti e scandalose: giovani adepte che utilizzano il loro corpo come paradossale strumento di missione, iniziazione sessuale di bambini anche molto piccoli... J. Gordon Melton, il maggiore specialista accademico mondiale dell'argomento, elimina anzitutto quanto nei resoconti a sensazione è semplicemente esagerato o falso. Ristabilisce quindi i fatti sulla base di una rigorosa ricostruzione storica, che mostra lo sviluppo (di cui esamina le ragioni) e il progressivo abbandono delle pratiche più controverse. The Family - la cui storia e le cui dottrine non si riducono peraltro alla semplice problematica sessuale - è oggi molto diversa dai Bambini di Dio degli anni 1970, anche se mantiene un accostamento alla sessualità che certamente diverge da quello delle Chiese cristiane maggioritarie.

Dal "centrismo" al Sessantotto

 

Dal centrismo al sessantotto” affronta il ventennio successivo alla svolta del 18 aprile 1948, tanto importante quanto dimenticata, quei vent’anni che precedono e preparano la rivoluzione culturale del Sessantotto. E’ il periodo dei governi centristi, della “legge truffa”, delle “missioni popolari” dell’Azione cattolica , del boom economico e della dolce vita, della Lambretta e della Seicento, della comparsa della TV. Ma sono anche gli anni che preparano il Sessantotto, con la violenza della piazza rossa a Genova, nel luglio 1960, con l’omicidio politico e morale del governo Tambroni e del suo Presidente, con i primi governi di centro-sinistra, con la penetrazione della mentalità laicista nella cultura e nel costume. Infine è il tempo in cui si verifica l’avvenimento più importante della vita della cristianità del XX secolo, il Concilio ecumenico Vaticano II, con la sua duplice e controversa interpretazione. Il volume affronta tutti questi temi e molti altri e permette di cogliere quanto radicale sia stato lo scontro culturale nel periodo 1948-68 e quanto profonda sia stata la scristianizzazione della vita pubblica nel nostro paese. Quando il Sessantotto esploderà, per comprenderne le ragioni e la portata, sarà necessario tornare indietro nel tempo e soffermarsi a riflettere su questo ventennio della storia italiana.

Damanhur. Popolo e comunità

Damanhur: i suoi "cittadini" la definiscono nazione, popolo, città-stato, monastero per famiglie, Città Santa del futuro, Via Horusiana, Federazione di comunità. Dal 1992 se ne parla in tutto il mondo, dopo la scoperta del suo straordinario tempio sotterraneo, la cui esistenza era stata tenuta segreta con successo per sedici anni. A quaranta chilometri da Torino, è tra le più estese e consolidate comunità dell'Era dell'Acquario a livello internazionale. Nella sua storia e nel suo pensiero le antiche tradizioni egizie, celtiche ed esoteriche convivono assieme ai più recenti apporti della tecnologia; l'uomo magico con l'uomo della techne; i linguaggi e i rituali religiosi con la retorica scientifica. A vent'anni dalla sua fondazione si compone di quattrocento cittadini residenti, più trecento che vivono nei dintorni e partecipano assiduamente alle sue attività; cinquantamila visitatori la hanno raggiunta nel 1997. Questo studio ne presenta per la prima volta, con uno sguardo sintetico, la storia, le dottrine e l'organizzazione.

Demonologia. Le forze occulte ie ri e oggi

La demonologia, ovvero lo studio delle credenze relative ai diavoli,è scienza antichissima e assai dibattuta. La sua attualità è testimoniata dai numerosi convegni che ogni anno si tengono nelle principali città europee, sia davanti a laici, sia davanti a cattolici. Questo compendio rappresenta il primo studio sistematico sulla demonologia scritto per il pubblico dei non specialisti. Dopo aver presentato nella prima parte il ruolo dei demoni nel piano della creazione, dando ragione del loro essere e della loro presenza, l'autore prende in considerazione più in particolare i demoni all'opera. Vengono così illustrati i segreti dei miracoli e degli incantesimi del demonio e i mezzi di cui i diavoli dispongono nella lotta senza quartiere contro gli angeli custodi. Si parla anche di divinazione, magia nera, stregoneria e spiritismo, tutto con il preciso intendimento di aiutare i credenti a difendersi dalle astuzie e dalle seduzioni del demonio, di fronte al quale ogni uomo è sempre potenzialmente in pericolo.

Dio è tornato

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/introvignem319.htm

 

Dilemma moderno (Il)

 

Negli anni '30 del secolo scorso, lo storico inglese Christopher Dawson alternò alla stesura delle sue opere più ponderose un'intensa attività giornalistica ed editoriale. Fra le iniziative da lui curate spicca una collana di piccoli saggi in edizione economica. Alla serie contribuì con Il dilemma moderno, uscito nel 1932, quando già era riconosciuto come uno dei maggiori studiosi della civiltà occidentale. In questo volume, Dawson analizza e discute la crisi culturale, prima che politica, che ha portato l'Europa a una condizione di guerra civile - acuita dagli esiti della prima guerra mondiale - all'instabilità sociale e alla perdita della leadership mondiale. Tale crisi è dovuta, secondo l'autore, al rifiuto del cristianesimo proprio negli ambiti in cui maggiore è stato il contributo europeo: il pensiero e le istituzioni politiche da una parte e la ricerca scientifica con le sue ricadute tecnologiche dall'altra. A suo giudizio, solo la riscoperta delle radici cristiane di una democrazia correttamente intesa e di una scienza e di una tecnica non più autoreferenziali potrà salvare la nostra civiltà dall'alternativa fra dittature rivoluzionarie e tecnocrazie irresponsabili, differenti nella forma ma ugualmente totalitarie. Il recupero della sua anima e della sua vocazione consentirà all'Europa di svolgere un ruolo di progresso e di pacificazione su una scena mondiale resa precaria dall'assunzione strumentale delle conquiste materiali dell'Occidente da parte di realtà geograficamente e demograficamente imponenti e minacciose. Quanto questa analisi sia profetica e oggi straordinariamente attuale potrà giudicarlo qualsiasi lettore.

 

Divisione della Cristianità Occidentale (La)

 

Il saggio "The dividing of Christendom" del 1965 raccoglie una parte delle lezioni tenute dallo storico inglese Christopher Dawson (1889-1970) nel periodo in cui occupa la cattedra di Studi cattolico-romani alla Harvard University (1958-1962). Dawson percorre l'itinerario che, partendo dal declino dell'unità medievale, ha portato alla dissoluzione della civiltà cristiana occidentale, con l'esito di avere prodotto una separazione intellettuale, psicologica e di vissuto storico, altrettanto pronunciata di quella strettamente teologica, tra cattolicesimo e protestantesimo. Esamina dunque la Riforma protestante, la Riforma cattolica più conosciuta come Controriforma, l'età del barocco, la cultura classica francese nel periodo dell'assolutismo, il pensiero scettico e libertino, l'Illuminismo.

 

Dramma dell'Europa senza Cristo (Il)

 

Massimo Introvigne in questa occasione «scende in campo», parlando da cattolico a cattolici di quella crisi dell'Europa che deriva ultimamente dal suo ostinato rifiuto di riconoscere le sue radici cristiane. Partendo da incontri, dialoghi, esperienze personali maturate nei luoghi più diversi del mondo, da Sydney a Damasco, dalla Mongolia a Kuala Lumpur, da Cracovia a Toronto, il libro si muove come un pendolo che ritorna agli stessi temi fondamentali: l'identità cristiana dell'Europa insidiata dalla minaccia del relativismo, e il ruolo che l'Europa potrebbe svolgere - ma purtroppo non svolge - nel dialogo delle civiltà, unica alternativa ai pericoli apocalittici di un mondo dove, secondo un'espressione ripresa dallo stesso Benedetto XVI, «non a torto si è ravvisato il pericolo di uno scontro delle civiltà». Figure, eventi e personaggi talora inattesi - dal sociologo Rodney Stark al pittore cattolico canadese William Kurelek, da un vecchio film di Gérard Depardieu a Diabolik, dai nomadi della Mongolia all'islamologo Louis Massignon, dalla caccia alle streghe alla rivolta delle periferie parigine del novembre 2005 - sono chiamati su un ideale banco dei testimoni, per essere interrogati su quanto hanno da dire a proposito del dramma dell'Europa. La conclusione è che questo dramma si risolve nell'avere voltato le spalle a Cristo e nel tentativo di costruire una torre di Babele europea senza Dio e senza la Chiesa, destinata come quell’antica torre a un crollo fragoroso. Ultimamente, è la paura di Cristo che fa male all’Europa, la consuma e rischia di ucciderne la civiltà. E solo guarire da quella paura potrà salvarla.

Ebraismo moderno (L')

La letteratura sugli ebrei è immensa, ma scarseggiano le panoramiche sul mondo ebraico contemporaneo e le mappe delle correnti tra loro diversissime che ne fanno parte in Israele, in Europa e negli Stati Uniti. Massimo Introvigne e J. Gordon Melton - dopo una necessaria quanto rapida ricognizione storica - partono dall'emancipazione politica degli ebrei nell'Ottocento, e seguono quindi la divisione del mondo ebraico in correnti distinte e oggi totalmente separate: i riformatori, i conservatori, gli ortodossi. A proposito dell'Ortodossia, gli autori mettono ordine fra le sue molteplici componenti, disponendole intorno ai temi centrali dell'atteggiamento verso la corrente mistica chiamata hassidismo e della posizione a favore ovvero contro il sionismo e lo Stato di Israele (che alcuni ortodossi hanno, a vario titolo, avversato). Il testo - che nasce da anni di visite a comunità ebraiche dei più diversi tipi compiute dagli autori in tutti i continenti - esamina quindi la proliferazione dei movimenti neo-ebraici, dai black jews negli Stati Uniti e in Africa agli incroci contemporanei fra ebraismo e New Age. La mappatura dell'ebraismo moderno permette agli autori di affrontare, a partire da sicuri dati empirici e statistici, la questione dell'identità ebraica, affrontando i contrasti spesso assai duri fra ebrei secolaristi e religiosi, e chiedendosi «chi è» e anche «chi sarà» ebreo. Mentre l'antisemitismo di ogni colore - un fenomeno su cui pure sono proposte alcune osservazioni - si fonda sull'idea mitologica dell'esistenza di una realtà unica e unitaria - «gli ebrei» -, lo studio mostra che l'ebraismo contemporaneo è piuttosto un mosaico dove coesistono etnie, posizioni, culture diverse, talora assai lontane le une dalle altre ma nello stesso tempo cruciali per qualunque comprensione degli scenari religiosi contemporanei, dagli Stati Uniti all'Africa, dalla Russia al Medio Oriente.

Enciclopedia delle religioni in Italia

Quanti sono i sacerdoti cattolici, i vescovi, le suore in Italia? Quali associazioni aspirano a rappresentare i musulmani italiani? A quali indirizzi trovare le aggregazioni nazionali di Chiese e le singole Chiese pentecostali? Quali siti Internet, caselle di posta elettronica, numeri di telefono corrispondono alle diverse organizzazioni buddhiste, induiste, sikh in Italia? Ma anche: quanti sono veramente i satanisti italiani? Quali gruppi praticano l’occultismo, lo spiritismo, la magia cerimoniale? Dove incontrare movimenti che mettono insieme i dischi volanti e il marxismo? Che cos’è l’Associazione per lo Sbattezzo? Quali antipapi in Italia pensano di essere il "vero" Papa cattolico? Chi sono, dove hanno sede, da dove originano la Chiesa del Vangelo Quadrangolare, il Santo Ordine dei Cherubini e Serafini, la confraternita sufi dei Layennes, la Comunità Odinista, la Fratellanza Solare degli Intic Churincuna, la Chiesa Universale e Trionfante, l’Associazione Ergoniana? A quale Chiesa fanno capo le Sorelle D.O.R.C.A.S. (Devote, Onorevoli, Rigenerate, Consacrate, Amorevoli, Santificate)? Risultato finale di una ricerca durata oltre dodici anni - da quando, nel 1988, è stato fondato il CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni), che ha subito indicato fra i suoi scopi la costruzione di una mappa delle religioni (e delle vie spirituali non religiose, pure trattate in questa sede) in Italia - e insieme costantemente aggiornata, l’Enciclopedia delle religioni in Italia presenta mille pagine di ampie introduzioni storiche, dati statistici finalmente attendibili, indirizzi, numeri di telefono, collegamenti Internet e analisi dottrinali di oltre seicento realtà religiose e spirituali presenti in Italia (su molte delle quali, poco note o discrete, getta una luce nuova), divise in quaranta categorie. Dopo la pubblicazione di quest'opera, nulla in tema di percezione del pluralismo religioso in Italia, potrà più essere come prima.

Eserciti di Dio. Le vere ragioni delle Crociate (Gli)

Qual'è la radice dell’odio dell’islam fondamentalista per l’Occidente? Sono davvero le crociate la causa remota dell’attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001? Fra gli storici e gli studiosi di politica non pochi addossano alle «guerre cristiane» la responsabilità di aver inaugurato l’era della colonizzazione europea allo scopo di accaparrarsi le ricchezze della Terra Santa e di arruolare nuovi credenti. Questa interpretazione giustifica l’idea di una sorta di peccato originale che condizionerebbe i rapporti dell’islam con l’Occidente – un’idea che si è insinuata nei discorsi e nei dibattiti più importanti e ha spesso informato le scelte di capi di governo od organizzazioni internazionali (come la Comunità Europea e l’ONU). Per Rodney Stark è arrivato il momento di fare chiarezza, ricollocando al giusto posto – sulla base delle fonti dell’epoca (dell’una e dell’altra parte) e degli studi più autorevoli – tutte le tessere che compongono il complesso mosaico di quelle vicende lontane. Stark presenta i protagonisti (i papi, i re, tutto il variegato universo umano che prese parte a vario titolo all’impresa, e anche gli «infedeli» con le loro vere o presunte eccellenze), analizza le ragioni e motivazioni rispettive, descrive i complessi intrecci politici, economici e culturali (compreso il ruolo giocato nelle società medio-orientali dalle comunità autoctone di ebrei e cristiani), e naturalmente ricostruisce, con rigore e puntualità, la sequenza degli eventi. Due conclusioni, fra le altre, si impongono. Innanzitutto le crociate sono state all’origine una reazione obbligata all’aggressività di un’orda che si spingeva sempre più in là e che doveva essere fermata. Poi appare evidente che l’ostilità del mondo islamico per l’Occidente in conseguenza delle crudeltà crociate è un fenomeno suscitato ad arte, in un’epoca a noi vicina, da chi voleva infiammare gli animi per motivi che la storia degli ultimi anni ha perfettamente chiarito.

Esoterismo e tradizione

L’esoterismo, nel nostro mondo postmoderno, riemerge come una delle componenti fondamentali del panorama religioso e culturale. Ma che cos’è l’esoterismo? Da dove nasce, come si sviluppa? Antoine Faivre - docente alla Sorbona, noto su scala internazionale come il più profondo studioso di questo tema - si chiede qui in particolare, attraverso un grande affresco storico che va dal Rinascimento a Guénon, quale posto abbia nell’esoterismo occidentale l’idea, o la ricerca, di una tradizione o di una filosofia primordiale o perenne che sarebbe comune a tutte le religioni: un’idea che si ritrova in diverse forme nella storia delle correnti esoteriche anche se non si identifica con l’esoterismo né è, in esso, sempre presente. Al termine della sua ricerca, l’autore distingue fra un "tradizionalismo" per cui l'esoterismo è un sistema chiuso - che rischia di diventare dogmatico, sottratto alla discussione e quindi incompatibile con ogni diverso accostamento - e un interesse "esoterico" per le tradizioni e i simboli che si limita, più modestamente, a presentarsi come un metodo.

Follia della Croce o nevrosi?

Il teologo psicoanalista tedesco Eugen Drewermann è autore di numerose opere, caratterizzate dall'applicazione di categorie psicoanalitiche nella trattazione di tematiche teologiche ed esegetiche, opere che hanno avuto ampia eco e hanno provocato uno scontro dell'autore con la gerarchia della Chiesa cattolica, così configurando il cosiddetto «caso Drewermann». Fra tali opere spicca un voluminoso studio dedicato alla psicologia dei chierici, edito nel 1989 in Germania, quindi pubblicato nel 1995 in italiano con il titolo Funzionari di Dio. Psicogramma di un ideale. Nel suo esame, condotto con taglio storico-filosofico e con sensibilità teologica, Ermanno Pavesi - uno specialista del campo da cui Drewermann trae lo strumento del suo lavoro teologico - non contesta la liceità dell'uso, nel lavoro teologico, della strumentazione offerta dalla psicologia contemporanea e da una particolare corrente della stessa, la psicoanalisi, ma denuncia la mancanza di utilizzo critico dello strumento e di corrispondente utilizzo teologico. Infatti, lo strumento scientifico umano si rivela sempre portatore - in modo almeno implicito - di risposte di fondo. Non è mai neutro. La prova della sua compatibilità deve quindi passare attraverso un confronto fra i princìpi metafisici che certamente - volente o nolente - lo animano e quelli del senso comune e della fede.

Fondamentalismi (I)

Non è vero che non c’è più religione. Nel mondo moderno le credenze e le pratiche religiose permangono, e la società pluralista e multireligiosa può perfino favorire un risveglio delle religioni. Ma quale tipo di religione resiste? E quale, invece, declina e rischia di scomparire? Massimo Introvigne conclude qui che la domanda di religione ancora presente è in gran parte una domanda di conservatorismo. Le Chiese, denominazioni e movimenti «conservatori» guadagnano membri; quelle «progressiste» ne perdono. Una rigorosa analisi sociologica spiega come, e perché. «Conservatore», però, non è sinomimo di «fondamentalista». Anzi, «fondamentalista» è un’etichetta abusata che copre tre tipi diversi di organizzazioni religiose, di tipo – rispettivamente – conservatore, fondamentalista e ultra-fondamentalista. In una situazione normale, il tipo di religione che ha più successo è quello conservatore; il fondamentalismo ha una presenza più ridotta, l’ultra-fondamentalismo molto ridotta. Ma non viviamo tempi normali. In un’ampia seconda parte, tutta dedicata – dopo esempi tratti da altre religioni – al mondo islamico, Introvigne mostra come – dalla Palestina alla Turchia, dall’Algeria all’emigrazione musulmana in Europa – situazioni di tensione nazionale o internazionale, o di repressione anti-religiosa avviata da governi laicisti, possono introdurre elementi di distorsione sul «mercato religioso» intra-islamico e impedire alla domanda di conservatorismo di trovare il suo sbocco normale. L’Occidente, in preda a una «sindrome di Voltaire», attende l’improbabile successo di forze laiche o «progressiste», che nei paesi a maggioranza islamica godono di scarsissimo seguito popolare. Dovrebbe invece favorire la crescita di un islam conservatore, unica vera alternativa al fondamentalismo. Se l’islam conservatore non emerge, si sviluppano invece i movimenti fondamentalisti e le frange ultra-fondamentaliste, protagoniste anche degli episodi di terrorismo suicida. Anche di questi ultimi Introvigne propone una ricostruzione e un’interpretazione che ne confermano la natura religiosa e gettano una luce inquietante sui possibili sviluppi del terrorismo dopo l’11 settembre. Un’appendice presenta, per la prima volta in traduzione italiana, le impressionanti istruzioni di al-Qaeda consegnate ai terroristi dell’11 settembre 2001, un documento a metà strada tra un manuale del terrorista e una paradossale traccia per esercizi spirituali nell’attesa della morte che riassume, meglio di tanti altri testi, lo stile di pensiero di chi spinge il fondamentalismo fino al terrorismo. Una guida indispensabile al mondo che l’11 settembre ha cambiato per sempre, fondata su solide basi metodologiche ma ricca di esempi, dati, casi concreti tratti da una ventennale esperienza di ricerche sul campo, dal Texas alla Palestina e all’India, di agevole lettura anche per i non addetti ai lavori.

Fondamentalismi (I)

Parafrasando Marx, si può affermare che uno spettro si aggira oggi per il mondo e turba i sonni anche di coloro che non si interessano particolarmente di religione: lo spettro del fondamentalismo. Si sente sempre più spesso parlare non solo di una "destra fondamentalista" che influenza gli esiti delle elezioni americane, ma anche di un "fondamentalismo islamico" – spesso sospettato di legami con il terrorismo –, di un "fondamentalismo induista" che reclama l’espulsione dei missionari cattolici e protestanti dall’India, e così via. Ma lo spettro è reale? È possibile definire il fondamentalismo in modo scientificamente corretto? A queste domande risponde lo storico delle religioni svizzero Jean-François Mayer, attento anzitutto a mettere in guardia contro qualunque uso dell’etichetta "fondamentalismo" a fini meramente polemici o per squalificare avversari religiosi ritenuti non "politicamente corretti". Mayer esamina quindi le correnti più spesso qualificate come "fondamentaliste" e il loro complesso rapporto (che non è di semplice rifiuto) con la modernità, proponendo di distinguere fra due grandi categorie: i fondamentalismi e i nazionalismi religiosi, entrambi comunque protagonisti ormai ineliminabili della scena religiosa e politica mondiale, con i quali la stessa globalizzazione sempre più spesso è chiamata a fare i conti.

Formazione della Cristianità Occidentale (La)

"The Formation of Christendom" (1967) raccoglie la prima parte delle lezioni tenute da Christopher Dawson nel periodo in cui occupa la cattedra di Studi Cattolici Romani alla Divinity School della Harvard University (1958-1962) ed è la sua ultima opera pubblicata in vita. Il cuore del saggio, dedicato alla formazione, all’apogeo e ai primi segni di dissoluzione della Civiltà cristiana romano-germanica – che sviluppa e completa "The Making of Europe: An Introduction to the History of European Unity (1932) e Religion and the Rise of Western Culture (1950)", già apparsi in traduzione italiana – è preceduto da due ampie parti che, assieme alla precedente, consentono al lettore una panoramica sufficientemente completa e approfondita del pensiero dello storico britannico. La prima è dedicata alle idee di Dawson in tema di sociologia della cultura e delle civiltà, sviluppate a partire dagli anni 1920 in confronto critico con quelle espresse da Arnold Toynbee e da Oswald Spengler, ma che si propongono lo scopo più ampio di illustrare la dinamica attraverso cui le culture, qualunque sia il loro livello di sviluppo, si influenzano e si fecondano. La seconda è dedicata all’illustrazione della teologia della storia prima ebraica e poi cristiana, interesse che l’autore, da sempre appassionato studioso del De civitate Dei di sant’Agostino, rinnova negli anni dei totalitarismi vittoriosi e dilaganti e della secolarizzazione delle democrazie, gli uni e le altre portatori di proprie visioni – vere e proprie antiteologie – della storia.

G.I. Gurdjieff e la sua eredità

La maggior parte delle persone pensa di essere sveglia, ma in realtà dorme e rimane per tutta la vita in uno stato di non perfetta autocoscienza. Solo una élite, attraverso tecniche particolari e un lavoro su sé stessi di una durezza talora brutale, riesce davvero a risvegliarsi. È questo il più sconcertante, ma anche il più importante, insegnamento di George Ivanovitch Gurdjieff (1866?-1949), che può essere considerato uno dei più importanti maestri dell’esoterismo occidentale moderno, pur avendo rifiutato la qualifica di «maestro» e usato solo con grande circospezione la parola «esoterismo». Di Gurdjieff la vita è in gran parte, specie nei primi anni, misteriosa, e può essere ricostruita solo con illazioni e incertezze; l’insegnamento, se non segreto, è rimasto discreto ed è stato diversamente interpretato da scuole, correnti e discepoli indipendenti. Allo stesso tempo, Gurdjieff ha esercitato un’influenza tanto estesa quanto poco conosciuta sulla letteratura, l’arte, l’architettura e la musica contemporanea. Per limitarci a due soli esempi, l’influenza di Gurdjieff è dichiarata e profonda sulla scrittrice Pamela Travers, l’autrice di Mary Poppins, e su Frank Lloyd Wright, il più celebre architetto americano del XX secolo. Mettere ordine nell’insegnamento di Gurdjieff – in parte trasmesso solo per via orale – e sulle numerose scuole e tendenze che nascono dalla sua eredità, è un’impresa raramente tentata dagli studiosi accademici contemporanei. Quest’opera di Constance A. Jones presenta, in modo sintetico ma completo, una mappa delle idee di Gurdjieff, dei gruppi che si richiamano al suo insegnamento e dell’influenza che tuttora esercita in ambiti talora insospettati.

Giustizia a una svolta

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/mantovanoa225_226.htm

Giustizia negata (La)

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/mantovanoa205_206.htm

Guida introduttiva alla storia della Chiesa cattolica

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/cantonip_invernizzim237_238.htm

Guida politicamente scorretta alla storia degli Stati Uniti d'America

The Politically Incorrect Guide to American History, rivelatosi negli Stati Uniti d'America un vero e proprio best-seller, ha inaugurato nel 2004 la fortunata collana statunitense delle Guide politicamente scorrette della Regnery Publishing, che oggi ospita venti titoli, alcuni dei quali disponibili in lingua italiana. L'approccio di Woods alla storia americna, ha affermato lo storico Clyde N. Wilson, «è ardito, brillante, provocatorio e, cosa ancora più apprezzabile, è piacevole». L'opera, spiega l'autore nella sua prefazione, intende essere un'introduzione ad alcuni degli aspetti più controversi della storia americana - dalle origini coloniali fino all'«era Clinton» - quasi sempre presentati, anche di qua dell'oceano, con lenti ideologiche deformanti. Si potrà, allora, scoprire quanto gli ideali della guerra di indipendenza americana fossero lontani da quelli della Rivoluzione in Francia del 1789; che la cosiddetta «Guerra di secessione» non fu combattuta solo e principalmente per la schiavitù; che le politiche assistenziali del New Deal e lo strapotere dei sindacati peggiorarono gli effetti della Grande Depressione; che l'infiltrazione comunista nelle stanze di Washington ai tempi del senatore McCarthy era reale; che la politica e la personalità di alcuni tra i presidenti più amati dall'establishment liberal - Abraham Lincoln, Franklin D. Roosevelt o John F. Kennedy - furono tutt'altro che esenti da ambiguità. Come per le altre Guide, al testo sono affiancati riquadri che ne vivacizzano la lettura: suggerimenti bibliografici, citazioni sorprendenti, soprattutto di «parte avversa» e incursioni nel bizzarro mondo del politicamente corretto.

GuLag. Storia dei campi di concentramento sovietici

Anne Applebaum ricostruisce per la prima volta in modo completo e documentatissimo il sistema sovietico dei Gulag, dalla sua nascita subito dopo la Rivoluzione d'ottobre alla sua enorme espansione, al suo smantellamento negli anni Ottanta durante la glasnost' gorbacioviana. Ma soprattutto racconta quello che fu un "paese nel paese", quasi una civiltà sommersa dell'estremo nord dell'URSS, con leggi, tradizioni, cultura, lingua e persino un'etica autonome. E offre una descrizione accurata, talora straziante, della vita nei campi: parla dei prigionieri, dei comandanti e delle guardie.
Ricordare e analizzare questa immane tragedia - soltanto in epoca staliniana gli internati furono circa 18 milioni - è perciò un dovere nei confronti non solo delle vittime ma anche del nostro futuro.

Hamas. Fondamentalismo islamico e terrorismo suicida in Palestina

Di Hamas, il movimento fondamentalista che dal dicembre 1987 combatte senza tregua contro Israele chiedendo l'instaurazione in Palestina di uno Stato islamico, l'opinione pubblica conosce soprattutto gli attentati terroristici suicidi. Ma da dove viene veramente Hamas? Che cosa vuole? Può essere messo a tacere tramite azioni semplicemente militari, o è invece ormai così radicato da rivelarsi un fattore inalienabile in qualunque scenario futuro della Palestina? Massimo Introvigne ne descrive le radici nelle attività svolte in Palestina, fin dalle loro origini, dai Fratelli Musulmani - l'associazione fondamentalista internazionale da cui Hamas deriva - l'ideologia e il difficile rapporto con il nazionalismo palestinese di Arafat. La ricerca (che offre anche per la prima volta una traduzione in lingua italiana dello statuto di Hamas) analizza quindi con dovizia di particolari la scelta del terrorismo suicida e l'addestramento particolare di chi sceglie questa forma di "martirio": una scelta essenzialmente religiosa, che non può essere ridotta a semplici fattori politici o economici, pure non assenti. Il terrorismo suicida, conclude l'autore, è solo uno degli aspetti di Hamas, che trae in realtà la sua forza da una complessa rete di attività culturali e religiose stabilita in Palestina da decenni, e dal vigore internazionale del fondamentalismo islamico radicale. Sono fattori che rendono difficile ipotizzare un futuro prossimo della Palestina che prescinda da Hamas e rendono lo studio del movimento fondamentalista obbligatorio per chiunque si interessi alla questione palestinese.

Hare Krishna

Con i loro abiti di foggia indiana, i loro tamburi e i loro canti gli Hare Krishna - cioé i membri della ISKCON, la Società Internazionale per la Coscienza di Krishna - sono diventati da qualche decennio una presenza familiare in molte grandi città occidentali. La loro spiritualità e le loro pubblicazioni definiscono, per molti americani ed europei, il modo in cui è generalmente percepita la religiosità dell'India. La loro storia, per contro, è assai meno conosciuta. In un atteggiamento di dialogo, ma senza tacere ombre e problemi, Eugenio Fizzotti e Federico Squarcini ricostruiscono la straordinaria avventura del fondatore Bhaktivednta Srila Prabhupada - che, sbarcato da solo a settant'anni negli Stati Uniti, riesce in pochi anni a creare un movimento internazionale - sia le difficoltà incontrate dagli Hare Krishna dopo la morte di Prabhupada, nel 1977. La storia degli ultimi vent'anni - che comprende scismi, controversie, abusi e insieme decisioni difficili e riforme coraggiose - è presentata qui per la prima volta in uno sguardo d'insieme. Un'ampia parte dottrinale inserisce il movimento degli Hare Krishna nel contesto più ampio delle correnti devozionali di origine indiana, e risponde a quesiti non facili sui suoi rapporti con il più vasto contesto della religione induista. Infine, con un'attenzione particolare rivolta anche al consesto italiano, gli autori presentano la vita quotidiana, le aspirazioni, i sogni e le difficoltà del fedele Hare Krishna medio, e si chiedono che cosa riservi il futuro a una delle minoranze religiose che più ha incuriosito storici e sociologi negli ultimi decenni del Novecento.

Heaven's Gate

Il 26 marzo 1997 vengono scoperti a Rancho Santa Fe, un sobborgo residenziale di San Diego, in California, i corpi di trentanove membri del nuovo movimento religioso Heaven's Gate, protagonisti del maggiore suicidio collettivo della storia che sia avvenuto sul suolo degli Stati Uniti. Heaven's Gate --un culto dei dischi volanti fondato nel 1975-- non era un movimento sconosciuto agli specialisti americani, che lo studiavano fin dagli anni 1970. Sulla base di una documentazione in gran parte inedita, Massimo Introvigne ricostruisce in questo studio la biografia dei fondatori Marshall Herff Applewhite e Bonnie Nettles, la storia di Heaven's Gate, la dottrina aberrante e paradossale che ha condotto il movimento fino al suicidio. Esplora quindi le implicazioni della tragedia di Rancho Santa Fe per il dibattito in corso sulle "sette" e su un presunto "diritto al suicidio".

In vece del popolo italiano

 

Il libro raccoglie le relazioni del convegno organizzato dal Centro studi Rosario Livatino il 29 novembre 2019 su Magistratura in crisi. Percorsi per ritrovare la giustizia.

Trae spunto dalle indagini e dai procedimenti disciplinari che nella primavera 2019 hanno scosso la magistratura italiana, colpendo componenti togati del CSM, in carica e appartenenti a precedenti Consigli, ed esponenti di vertice di significativi uffici giudiziari: ciò ha fatto emergere con evidenza quel che era già noto all’interno del “corpo”, e cioè anomalie nella attribuzione dei posti direttivi, nelle progressioni in carriera, nella gestione della formazione, nel giudizio disciplinare. Poiché dopo i primi giorni è calato il silenzio sull’intera vicenda, il convegno, e il libro che ne riprende gli atti, pur non celebrando processi paralleli, né prendendo posizione pro o contro le c.d. “correnti” della magistratura, contribuisce all’approfondimento delle cause remote e prossime delle degenerazioni venute alla luce, nella prospettiva di individuare vie di soluzione.

Completa il volume il discorso che Papa Francesco ha rivolto ai componenti del Centro Studi Livatino. Contributi di: Domenico Airoma, Gian Carlo Blangiardo, Carlo Guarnieri, Alfredo Mantovano, Giulio Prosperetti, Mauro Ronco, Filippo Vari.

Identità cattolica e anticomunismo nel'Italia del dopoguerra

In questo saggio si ripercorrono, attraverso le vicende biografiche del vescovo romano mons. Roberto Ronca, i più importanti passaggi della politica italiana del dopoguerra. Ecco quindi vissute dal movimento ed interpretate dall'osservatorio privilegiato delle testate promosse da Civiltà Italica (l'omonimo mensile, il quindicinale L'Italiano e l'Agenzia Romana Informazioni) le delicate vicende della ricostruzione italiana, la "scelta di campo" del 18 aprile 1948, fino a quel "centrismo" degasperiano (1948-1953) e "post-degasperiano" di cui mons. Ronca fu il più attivo e determinato avversario. Il suo disegno politico, infatti, mirava ad intensificare l'azione anticomunista nel Paese e nella società, attraverso l'alleanza delle forze autenticamente anticomuniste e "nazionali". Fu il vescovo romano così ad ideare e promuovere, all'inizio degli anni '50, inediti esperimenti di coalizione a livello amministrativo locale, dalla più nota "operazione Sturzo" a Roma (che fallì) alla meno conosciuta ma significativa "lista Bartolo Longo" a Pompei (che amministrò la piccola cittadina campana dal '52 al 1955). Essi causarono tanto di quello scompiglio nella politica nazionale, da generare una campagna diffamatoria contro Ronca che lo portò ad un completo isolamento dal punto di vista umano ed ecclesiale. Da tale "caduta in disgrazia", nel 1955, egli si riprese solo in seguito all'ascesa al pontificato di Giovanni XXIII, che lo conosceva e lo stimava fin dai primi anni del sacerdozio.

Identità di genere: manuale di orientamento

Il testo si propone principalmente come un manuale rivolto a coloro che intendono affrontare un lavoro psicologico relativo alle ferite dell’identità sessuale. Nei vari capitoli troviamo, esposti in modo discorsivo e accessibile, i riferimenti clinici, scientifici e psicologici degli studi più recenti sull’omosessualità. Joseph Nicolosi, psichiatra e psicoterapeuta cofondatore della NARTH (Associazione nazionale per la ricerca e la terapia dell’omosessualità) con sedi in tutto il mondo, è il principale ideatore della cosiddetta «terapia riparativa». Da decenni il suo istituto studia i disturbi dell’identità sessuale. L’esperienza clinica che Nicolosi mette a disposizione del lettore è che il terapeuta può accogliere una domanda di trasformazione che procede da un lavoro di consapevolezza e dal desiderio di poter decidere liberamente in merito alle scelte della propria sessualità e della propria identità. In queste pagine l’autore ripercorre i meccanismi psicologici, le dinamiche e le tappe evolutive che influiscono nella costruzione soggettiva dell’identità di genere. Questo suo lavoro, distante dalle polemiche e dalle prese di posizione precostituite, si propone anche di informare, documentare e fare il punto intorno ai vissuti relativi alla storia familiare, e alle sue dinamiche, implicate in quei soggetti che provano un orientamento sessuale o affettivo verso il proprio sesso. Si tratta di un percorso scientifico che accompagna il lettore nell’esplorare quel lato spesso trascurato che viene tralasciato a favore della polemica, talvolta dai toni forti, intorno all’omosessualità, al diritto degli omosessuali, al riconoscimento delle coppie gay.

Illuminati e il Priorato di Sion (Gli)

Il Codice da Vinci di Dan Brown ha venduto nel mondo oltre venticinque milioni di copie. Angeli e Demoni, dello stesso autore, ne ha confermato il successo. Molti pensano che si tratti solo di romanzi, ma lo scrittore americano insiste che la sostanza di quanto descrive è autentica. Nei due romanzi, Dan Brown mette in scena rispettivamente il Priorato di Sion e gli Illuminati, società iniziatiche detentrici di tremendi segreti e impegnate in un Grande Complotto. Il Priorato di Sion, in particolare, sarebbe in grado di dimostrare che Gesù avrebbe sposato la Maddalena e da lei avrebbe avuto dei figli. I discendenti carnali di Gesù, inoltre, sarebbero ancora fra noi e si appresterebbero a rivelarsi. Massimo Introvigne, profondo conoscitore del mondo delle società iniziatiche, narra per la prima volta la storia del Priorato di Sion e degli Illuminati chiedendosi anche di quale "volontà di credere" siano in preda gli uomini del nostro tempo, pronti a semplificare la complessità della storia in miti suggestivi, ma falsi. Dietro il Grande Complotto, in cui altri vorrebbero coinvolgere i massoni, i Templari e perfino gli extraterrestri, si rivela così la verità di un complotto più specifico, che mira non a conquistare il mondo, ma a diffamare la Chiesa cattolica.

Immacolata concezione (L')

"La beatissima Vergine Maria, sin dal primo istante del concepimento, per singolare grazia e privilegio di Dio e in vista dei meriti di Gesù Cristo, fu preservata immune da ogni macchia di peccato originale." Questo in sintesi il dogma dell'Immacolata Concezione, proclamato da Pio IX l'8 dicembre 1854. La Madonna, Madre di Dio, non poteva essere stata segnata dal peccato dei progenitori: solo una creatura concepita pura e trasparente avrebbe potuto accogliere nel suo seno il corpo di Cristo. Pochi sanno che questa verità di fede si affermava, a furor di popolo, dopo secoli di feroci dispute teologiche, ma anche di profonda devozione nei cuori più semplici. Un dogma che ha radici lontane e che oggi appare scomodo, in un mondo in cui l'uomo ha la pretesa di bastare a se stesso e di essere immune da colpa. La lunga e vivace storia raccontata in questo libro ha un filo rosso: le apparizioni mariane, che da Lourdes a Fatima, a Medjugorje, hanno costantemente confermato la presenza premurosa e materna della Madonna tra noi.

Induismo (L')

Che cos’è l’induismo? Definirlo è difficile, dal momento che si tratta di una realtà completamente diversa da quanto di norma si intende per religione. L’induismo non ha un’organizzazione, né una dottrina ufficiale; non è unitario e non si auto-definisce con il termine «induismo». È piuttosto una sorta di collezione di vari movimenti religiosi e tradizioni che a prima vista sembrano non avere quasi nulla in comune. Eppure, spiega Reender Kranenborg, specialista olandese di religioni orientali di fama internazionale, il tradizionale accostamento che considera l’«induismo» come una singola realtà può essere mantenuto. Attraverso un’attenta indagine storica e dottrinale, è possibile fare emergere – come avviene nel corso di questo studio – temi e atteggiamenti comuni ai molteplici gruppi e correnti, che definiscono sia l’induismo sia l’anima profonda dell’India. Si tratta di una realtà essenziale alla comprensione del panorama religioso – e oggi anche geopolitico – mondiale, al di là di idee ricevute e di immagini «turistiche» che ancora oggi spesso condizionano la nostra visione dell’India.

Insorgenze antigiacobine in Italia (1796-1799). Saggi per un bicentenario

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/sanguinettio309.htm

Insorgenze contro-rivoluzionarie in Lombardia (Le)

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/sanguinettio261_262.htm

Iran: religione, rivoluzione e democrazia

Dalla rivoluzione islamica del 1979 alle elezioni del 2004, l'Iran è rimasto al centro di una cronaca che si è rapidamente trasformata in storia. Ben prima dell'11 settembre 2001, la rivoluzione iraniana ha mostrato sia al mondo islamico sia all'Occidente che la religione stava tornando al centro degli scenari geopolitici; che la forza dirompente dell'islam era in grado di rovesciare governi sostenuti dalle più potenti nazioni del mondo; e che movimenti islamici chiamati a torto o a ragione "fondamentalisti" non costituivano solo una nota di colore, ma erano in grado di prendere il potere. Dopo la rivoluzione, avvenimenti tragici - dalla dura repressione di ogni opposizione alla sanguinosa guerra con l'Iraq - hanno contribuito a togliere all'esperimento iraniano ogni alone romantico, riproponendo invece il problema più generale del rapporto fra islam, politica e democrazia. In questo studio Stefano Salzani presenta l'islam iraniano dalla rivoluzione del 1979 ai giorni nostri con un taglio che non è quello del politologo, ma dello specialista di storia delle religioni. Comprendere la religione degli iraniani è infatti condizione indispensabile per capire non solo l'Iran, ma gli scenari internazionali del confronto fra l'Occidente e l'islam.

Islam (L')

L'Islam sfiora il miliardo di fedeli nel mondo. In Italia costituisce la seconda religione per diffusione sul territorio nazionale. Anche se negli ultimi anni gli studi scientifici sull'Islam si sono moltiplicati, lareligione dei musulmani rimane poco conosciuta. Ai testi specialistici per gli addetti ai lavori fanno riscontro informazioni approssimative, spesso imprecise, diffuse dai mezzi di comunicazione di massa. Questo studio presenta anzitutto le origini dell'Islam, la figura straordinaria del suo profeta, Muhammad, le vicende relative alla sua successione nel contesto storico e sociologico dell'Arabia pre-islamica. Esamina quindi le fonti della dottrina islamica, gli elementi fondamentali del credo musulmano, i pilastri della fede, le scuole giuridiche e teologiche. Dopo un cenno agli usi e costumi che derivano dalla religione islamica - in particolare per quanto riguarda la famiglia e il matrimonio - è proposta una mappa, nello stesso tempo semplice e completa, delle divisioni all'interno dell'Islam fra sunniti, sciiti, kharijiti, movimenti "di origine islamica" come i drusi o gli alawiti, e si fa cenno al significato di queste divisioni.

Laboratorio del GuLag (Il)

Tra i monasteri e gli eremi delle isole Solovki fu creato il primo campo di concentramento sovietico, il laboratorio di quella rete di 476 campi divenuti tristemente famosi con il nome di «Gulag». A partire dal 1923 e fino al 1939 i bolscevichi vi deportarono i «nemici» del comunismo: aristocratici, preti, «borghesi », contadini, operai, intellettuali, funzionari, artisti, quadri del Partito caduti in disgrazia. «Inventato» da Trockij, adottato da Lenin e perfezionato da Stalin, il campo delle Solovki arrivò a ospitare 70.000 detenuti e nel solo 1937 furono eseguite 2000 fucilazioni. Il modello delle Solovki (e, più in generale, il Gulag) influenzò profondamente la costruzione della società sovietica: si calcola che in quei decenni un adulto su sette trascorse almeno alcuni mesi in un campo. L’esperienza penitenziaria serviva a distruggere le «strutture» dell’epoca imperiale, a livellare le classi sociali e, soprattutto durante lo sforzo bellico, a fornire la manodopera necessaria all’industrializzazione del paese. L’«armata del lavoro» teorizzata da Trockij nel 1918, che avrebbe dovuto fare le fortune dell’Unione Sovietica, non consistette in altro che in migliaia e migliaia di esseri umani ridotti in schiavitù, mutilati e uccisi. Costruito sulla scorta di una vasta documentazione originale, resa in gran parte accessibile dall’apertura degli archivi dell’ex Unione Sovietica, e con l’ausilio di molte testimonianze inedite di prigionieri sopravvissuti e dei loro familiari, questo libro è un contributo alla conoscenza della verità e un omaggio alla memoria delle vittime del comunismo, ancora oggi dolorosamente neglette, in Russia come in Occidente.

Lavaggio del cervello: realtà o mito? (Il)

Le "sette", le religioni, l’estremismo politico usano il lavaggio del cervello per reclutare e conservare fedeli? Oppure la metafora del lavaggio del cervello è utilizzata semplicemente in chiave polemica, per squalificare e discriminare dottrine religiose e politiche impopolari? Queste domande sono al centro di vaste controversie fin dal 1950, quando l’accusa di praticare il lavaggio del cervello è rivolta per la prima volta alla Cina di Mao. Emergono in quegli anni due modelli diversi, uno di critica articolata al cosiddetto "totalismo" presentato dallo psichiatra Robert Jay Lifton e dallo psicologo Edgar Schein, e uno che ritiene invece il "lavaggio del cervello" uno strumento misterioso e infallibile, attribuito dai servizi segreti statunitensi (che realizzano segretamente diversi esperimenti al riguardo) ai comunisti russi e cinesi. Solo più tardi il secondo modello è applicato alle "sette", incontrando sia antiche paure nei confronti dell’ipnotismo, sia una preesistente critica psicologica della religione in genere, e ispirando iniziative politiche e legislative "anti-sette" negli anni 1970 e 1980 negli Stati Uniti (dove incontrano resistenze da parte di studiosi e giudici, e ultimamente falliscono), quindi dagli anni 1990 in Europa. Massimo Introvigne, da anni coinvolto in prima persona in questi dibattiti, ricostruisce dettagliatamente la storia delle controversie, e formula alcune proposte per un possibile dialogo fra critici delle "sette" e studiosi accademici di nuovi movimenti religiosi, questi ultimi in maggioranza fortemente critici nei confronti delle ipotesi del lavaggio del cervello.

Leggi naturali dell'ordine sociale. Sovranità, governanti e governati

Il saggio di Louis de Bonald è l’esposizione in forma sintetica e abbreviata delle tesi di filosofia politica — necessità dell’autorità temporale, sua origine divina, parte importante di una rivelazione primitiva che include il linguaggio, critica del pensiero illuministico radicale e della Rivoluzione francese “giacobina” — che l’autore ha formulato nel più ampio trattato Théorie du pouvoir social, composto pochi anni prima nell’esilio, per rispondere succintamente alle obiezioni suscitate dall’opera prima. È la prima traduzione italiana di un saggio completo di de Bonald e, anche per le dimensioni proibitive delle altre sue opere, ha lo scopo di agevolare il lettore italiano che voglia accostare “in diretta” — molti in Italia hanno studiato de Bonald, ma mai traducendone l’articolata prosa — il complesso pensiero di un grande “padre” della scuola contro-rivoluzionaria. Il volume è preceduto da un invito alla lettura di Mauro Ronco, giurista, docente emerito di Diritto Penale in diverse università italiane e straniere, e attuale presidente del Centro Studi Rosario Livatino. Traduzione, integrazione dell’apparato critico e postfazione di Oscar Sanguinetti.

Libertà religiosa, «sette» e «diritto di persecuzione

Il trentesimo anniversario della Dichiarazione sulla libertà religiosa. Il diritto della persona e delle comunità alla libertà sociale e civile in materia religiosa «Dignitatis humanae», promulgata da Papa Paolo VI il 7 dicembre 1965 e la pubblicazione - il 10 gennaio 1966 - di un rapporto da parte di una commissione d'inchiesta sulle sette dell'Assemblea Nazionale francese - il cosiddetto Rapport Guyard - hanno riproposto all'attenzione il problema della libertà religiosa. A questo tema è dedicata una Nota a proposito della libertà religiosa di Giovanni Cantoni. I movimenti anti-sette - da non confondere con chi critica i nuovi movimenti religiosi da un punto di vista dottrinale - distinguono le «sette» dalle «religioni secondo criteri puramente quantitativi, prescindendo dalle loro dottrine e considerando «settaria» ogni esperienza religiosa più intensa ed esigente di quanto il moderno secolarismo sia disposto a tollerare. Denunciano così come «sette» - come l'esperienza francese dimostra - anche realtà che fanno parte del mondo cattolico; e spesso la prospettiva anti-sette si rivela semplicemente come prospettiva anti-religiosa. Per confutare questi errori e queste mistificazioni segue «Sette» e «diritto di persecuzione»: le ragioni di una controversia, di Massimo Introvigne.

Luigi Gedda e il movimento cattolico in Italia 1902-2000

Luigi Gedda (1902-2000) ha attraversato il XX secolo. Da protagonista fino agli anni Sessanta, da « emarginato » nei successivi quarant’anni. La guida dei Comitati Civici nelle elezioni del 18 aprile 1948 (uno scontro di civiltà che segna la nascita dell’Italia moderna), il presidente dell’Azione Cattolica dal 1952 al 1959, considerato « onnipotente » per la sua vicinanza a Pio XII, viene negli anni successivi messo in un angolo e su di lui si scaricano il livore storiografico e un’acredine tanto amara quanto persistente nel tempo. Ma lui non si ribella e neppure si lascia disorientare. Accetta con grande umiltà il suo nuovo ruolo, continua a svolgere la sua professione medica, e soprattutto continua a guidare l’amata Società operaia, l’associazione fondata durante la Seconda guerra mondiale per la santificazione dei propri membri. Oggi la sua vita può essere riletta con più serenità di un tempo, quando imperversavano le ideologie che erano penetrate anche in parte dell’associazionismo cattolico. Questo libro non è una biografia, ma vuole più semplicemente illustrare il ruolo svolto da Gedda nei diversi eventi che lo videro protagonista. Il lettore scoprirà un Gedda inedito, molto anticomunista e contemporaneamente impegnato per favorire il « ritorno » dei comunisti in seno alla Chiesa, molto capace nell’organizzazione e contemporaneamente consapevole che solo una dura formazione e una profonda spiritualità permetteranno la crescita di una classe dirigente. Un Gedda che merita di essere conosciuto anche dai molti che non ne hanno mai sentito parlare o che su di lui hanno ascoltato o letto soltanto « frasi fatte » o luoghi comuni.

Madonna di Guadalupe. Un caso di "inculturazione religiosa" (La)

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/guerrag-d211.htm

Magna Europa. L'Europa fuori dall'Europa

 

Magna Europa, Grande Europa, è il nome con cui si può indicare il mondo umano e culturale nato dall’espansione degli europei nel mondo, così come la Magna Grecia è stata anzitutto la “Grecia di fuori”, ma, in ultima analisi, la Grecia in tutta la sua maturazione.

Il seminario La Grande Europa. Aspetti e momenti storico-culturali, organizzato da Alleanza Cattolica e di cui il volume raccoglie gli atti, si articola in tre parti. Nella prima sono illustrate a grandi linee caratteristiche politiche, culturali e tecnologiche dell’Europa che, sul finire del Medioevo, si accinge a uscire da se stessa. Quindi vengono descritti i viaggi di scoperta; i principali aspetti e momenti degl’insegnamenti extraeuropei, soprattutto quelli meno noti o più trascurati, come – per esempio – le Filippine spagnole e l’Asia portoghese; il processo d’inculturazione, che ha lasciato nel mondo consistenti filiazioni europee, numerose “Europe” fuori dall’Europa Continentale. Infine, sono brevemente illustrati i legami di tipo politico-militare ed economico, che, pur passando attraverso le strutture “nazionali”, le superano e, in un certo senso, le limitano, permettendo così il riespandersi di una gerarchia dei lealismi, atrofizzata dalla lunga stagione caratterizzata dallo “Stato nazione” e/o dallo “Stato moderno”.

Magna Europa, Grande Europa, è dunque un grande spazio umano e culturale anzitutto da “percepire” per quindi coglierne l’origine, il passato, poi il presente, nel quale è in corso una destrutturazione statuale, e che forse è in attesa, in un futuro più o meno prossimo, di una corrispondente ristrutturazione “imperiale”, sollecitata e facilitata dalla consapevolezza dell’omogeneità sia della civiltà materiale che dei princìpi di riferimento.

Manuale dell'Inquisitore

Il Vademecum del 1376 ad uso degli inquisitori per consigliarli nel loro lavoro quotidiano e soprattutto aiutarli a districarsi tra le regole della minuziosa procedura. Come riconoscere un eretico, come istruire un processo per eresia, quale domande-tranello porre per smascherare la malafede di teologi in odor di eresia, da quali segni riconoscere negromanti, adoratori del diavolo e streghe, quando richiedere l'intervento del boia per torturare.... Tutte queste e altre questioni affronta Fra Nicolau Eymerich, domenicano e inquisitore generale d'Aragona, autore di questo Manuale, famoso per la sua vastissima diffusione, che Cammilleri presenta qui insieme al commento di Francisco Peña, eminente giureconsulto e canonista del XVI secolo. Apprezzato divulgatore sul tema dell'Inquisizione, Rino Cammilleri ha aggiunto via via ulteriori commenti alla luce della storiografia più accreditata. Il risultato è uno spaccato a tutto tondo di vita medievale e rinascimentale, una panoramica generale sull'Inquisizione quale non è dato vedere nelle opere che parlano dell'Inquisizione ma non fanno parlare gli inquisitori.

Martirio al Santuario

Nel 1538 un'immagine sacra venerata in una cappelletta appena fuori dal borgo di Rho cominciò a lacrimare sangue. Ora l'immagine è conservata sull'altare maggiore del santuario dedicato alla Madonna Addolorata di Rho, che è diventato nei secoli uno dei principali santuari mariani della diocesi di Milano. L'immagine miracolosa rappresenta Maria che tiene in braccio Gesù, la vittima innocente. Il 13 giugno 1920 Angelo Minotti, giovane catechista rhodense, fu ucciso dai socialisti a causa della sua fede religiosa sul piazzale del Santuario. Anch'egli vittima innocente che ora riposa tra le braccia amorevoli di Maria. Roberto Marchesini ricostruisce con passione ed abbondanza di documenti la vicenda dell'omicidio consumato sul sagrato del santuario, inserendolo nel contesto storico e politico dell'epoca. Emerge un'immagine ricca e inedita dell'Italia cattolica nella prima metà del Novecento. Un capitolo dell'opera è dedicato alla tanto importante quanto sconosciuta associazione Avanguardia Cattolica, nata con lo scopo di difendere fisicamente la religione cattolica e attiva tra le due guerre in tutto il nord Italia.

Maschi o femmine?

L'autore costruisce in questo libro una confutazione delle idee portate avanti dal femminismo radicale che vede le differenze tra i sessi unicamente come un prodotto culturale. Secondo tali teorie lo stesso termine "sesso" andrebbe sostituito con la parola "genere" che non crea alcuna discriminazione e lascia libero l'individuo di fare le proprie scelte in materia di orientamento sessuale senza vincolarlo all'eterosessualità.

Massoneria (La)

Le origini della massoneria - secondo la storica inglese Frances Yates - sono uno dei problemi più discussi e discutibili in tutto il campo della ricerca storica. Oggi la massoneria è spesso evocata nelle cronache politiche - e talora giudiziarie - senza che sia sempre ben chiaro di che cosa esattamente si stia parlando. Ma, anzitutto, che cos'è la massoneria? Come è nata? La massoneria moderna, «figlia primogenita dell'intellettualismo settecentesco», nasce sotto il contrastante auspicio del razionalismo e di quell'anelito preromantico al mistero che affonda le radici nella tradizione esoterica. L'autore affronta nel volume i delicati interrogativi che accompagnano la storia della massoneria e scorge nel «metodo massonico» la peculiarità di una realtà composita che non cessa ancor oggi di porre problema nei suoi rapporti con la religione e la società.

Massoneria e religioni

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/introvignem245.htm

Miliardi in fumo

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/mantovanoa309.htm

Miracolo dellasperanza (Il)

Il libro racconta la vita drammatica ed edificante del cardinale vietnamita Van Thuan, appartenente a una delle famiglie più importanti del Vietnam. Sacerdote, testimone della lunga guerra civile che sconvolse la sua patria durante il periodo dell’occupazione francese e poi durante l’aggressione comunista alla parte meridionale del paese, in seguito agli accordi di Ginevra del 1954, vescovo della diocesi di Nha Trang, il futuro cardinale è stato per tredici anni prigioniero nei pressi di Hanoi, città nella quale dovrà risiedere dopo la scarcerazione, avvenuta il 21 novembre 1988, festa della presentazione di Maria al Tempio. L’opera - scritta da un amico del cardinale, nativo anche lui di Hue, nel Vietnam centrale, capo della Commissione cattolica internazionale delle migrazioni, con sede a Ginevra - descrive il penoso calvario nelle prigioni comuniste e poi la seconda parte della vita di van Thuan, quando risiederà a Roma senza più poter tornare in patria, dove nel 1975 era stato nominato arcivescovo coadiutore di Saigon, l’antica capitale del Vietnam del sud, alla quale era stato dato il nome di Città di Ho Chi Minh. Nella capitale della cristianità, infatti, l’arcivescovo vietnamita conoscerà una seconda vita, diventando prima vice-presidente e poi presidente del Pontificio Consiglio per la giustizia e la pace e infine venendo nominato cardinale, oltre a essere scelto, nel 2000, come predicatore degli esercizi spirituali al Pontefice e alla curia romana. Il libro non è soltanto una edificante biografia di un testimone della fede e della libertà nel secolo scorso, ma anche una puntuale storia del Vietnam moderno, che descrive i passaggi essenziali e il prolungato dolore, che continua ancora oggi, di un popolo di religione a maggioranza buddista, con una significativa presenza di cattolici, circa il 10% della popolazione. Un’opera, oltretutto, che restituisce la giusta dignità a un uomo, zio materno del cardinale, il Presidente del Vietnam Ngo Dinh Diem, che guidò il paese dal 1954 al 1963, quando venne assassinato nell’ambito di un colpo di Stato militare voluto dalla miopia del governo americano e dall’ambizione e corruzione di alcuni generali vietnamiti.

Mormoni. Dal Far West alle Olimpiadi (I)

Luglio 1847: la prima carovana di 1700 pionieri arriva nella valle del Grande Lago Salato, presso l’odierna Salt Lake City, e dà inizio all’epopea mormone nello Utah. Febbraio 2002: le Olimpiadi invernali di Salt Lake City attirano sullo Utah - e, fatalmente, sulla Chiesa dei mormoni che a Salt Lake City ha la sua sede e il suo grande tempio - l’attenzione di tutto il mondo. Dal Far West ai grattacieli, dalla pratica della poligamia (abbandonata nel 1890) all’attuale difesa intransigente della famiglia, la storia della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, la Chiesa dei mormoni, ha in sé tutti gli elementi di un grande affresco storico. Massimo Introvigne, che dal 1988 pubblica saggi sul mormonismo e che a Salt Lake City è da molti anni di casa, così tra i mormoni sia conservatori sia liberal come negli ambienti della minoranza non mormone, offre con questo libro una sintesi della straordinaria storia, della peculiare dottrina e della ricca vita comunitaria dei mormoni (oggi più di undici milioni), interrogandosi anche sulle loro prospettive future nel ventunesimo secolo.

Miliardi in fumo

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/mantovanoa309.htm

Mistica del silenzio in suor Maria Amata di Gesù carmelitana scalza

Il libro si offre come introduzione e approfondimento al manoscritto I dodici gradi del silenzio della mistica carmelitana francese Suor Maria Amata di Gesù (1839-1874). L'attuale contesto di dialogo interreligioso, favorito dalla ortodossa interpretazione del Concilio Vaticano II alla luce della Sacra Tradizione - così come costantemente ribadito nel Magistero di Papa Benedetto XVI e di Papa Francesco - trova maturi i tempi per una spiritualità cattolica, da decenni presente nei gruppi della meditazione cristiana, vissuta nel silenzio interiore della propria anima al cospetto del Dio vivente e in dialogo consapevole con la diversità propria delle meditazioni orientali. Spiritualità dalle radici antiche e profonde, radicata nella Sacra Scrittura e nell'esperienza soprannaturale dei padri del deserto, dei Padri della Chiesa, dei mistici medievali, moderni e contemporanei, la pratica del silenzio interiore ci permette di accedere in modo sicuro all'esperienza del Dio presente in noi e di ristrutturare mente e corpo dai disagi del vivere antinaturale promosso dalla società globalizzata.

Mito di Garibaldi (Il)

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/pappalardof313.htm

Moti popolari contro i francesi alla fine del secolo XVIII (1796-1800) (I)

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/lumbrosog277.htm

Movimento cattolico in Italia (Il)

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/invernizzim250_251.htm

Multinazionali del terrore

Mantenere la costosissima rete terroristica islamica è impensabile senza il sostegno e la solidarietà di moschee e centri universitari, finanziati a loro volta da istituzioni del mondo islamico con l'obiettivo della dàwa, la diffusione della fede. È questa, in sintesi, la tesi di fondo del libro. Con un lavoro da certosino, Morigi scava a fondo la complessa realtà economica dell'Islam e districandosi fra i fondi islamici bilanciati conosciuti, proprietà di quote azionarie di importanti multinazionali occidentali da parte della finanza araba, finanziamenti «sospetti» a scuole e università americane ed europee denuncia il rischio di «una colonizzazione economica e culturale da parte dell'Islam» e «la creazione di un preciso sistema per coprire le enormi spese del terrorismo». Per prima cosa l'autore sfata «il mito dei terroristi poveri». Tra gli esecutori materiali degli attentati molti - spiega fornendo dati e riscontri precisi - hanno un grado di cultura elevato e una condizione economica di gran lunga superiore alla media della popolazione di appartenenza, quando non sono benestanti. Quindi Morigi analizza il finanziamento del terrorismo, dal narcotraffico ai sostanziosi investimenti in metalli preziosi (che oltre ad essere un bene rifugio crescono di valore in caso di attentati) fino ai disinvestimenti in alcune società crollate in Borsa dopo l'attentato alle Torri Gemelle «avvenuti stranamente nei giorni precedenti i fatti dell'11 settembre 2001». Infine studia le limitazioni coraniche alla libera economia (fra cui la condanna degli interessi bancari considerate una forma di usura) e si chiede che senso abbiano importanti fondi di investimento islamici che proprio a causa di questi vincoli hanno redditività irrisorie «se non quello di nascondere i finanziamenti e i finanziatori del terrorismo internazionale». Il giornalista si interroga ancora su come mai, nonostante in molti Paesi dell'Islam le strutture scolastiche siano quasi inesistenti, queste nazioni siano così generose con gli atenei occidentali.

New Age (Il)

Per alcuni il New Age è l'ultima novità in fatto di mode spirituali, un fenomeno in tumultuosa crescita che invade tutte le sfere della cultura, dell'arte, della letteratura, della religione. Per altri il New Age è ormai in crisi, e si è ridotto a una serie di fenomeni soprattutto commerciali, in cui quella che era stata una corrente spirituale e culturale si immiserisce in una moda declinante. Ma -- anzitutto -- che cos'è il New Age? PierLuigi Zoccatelli inquadra il fenomeno nel passaggio dal moderno al post-moderno e ne rintraccia le origini, la storia, la dottrina sotto il profilo psicologico, storico, sociologico, dottrinale, fino a indagarne l'attuale crisi, la possibile "fine" e l'eredità che lascia al nostro tempo.

Nuove religioni (Le)

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/introvignem179.htm

Omofobi per legge

 

La Camera dei Deputati ha in corso l’esame delle proposte di legge presentate da più forze politiche in tema di contrasto all’omo/transfobia. Nelle precedenti legislature vi sono stati tentativi in tal senso, ma oggi la loro approvazione avrebbe un significato più penetrante: essa completerebbe il percorso che ha visto, fra le altre, l’introduzione della legge sulle unioni civili, con un regime prossimo al matrimonio same-sex, l’inserimento tra i farmaci distribuiti dal Servizio sanitario nazionale della c.d. triptorelina (la molecola che, assunta da un adolescente, blocca lo sviluppo ormonale, nella prospettiva del mutamento di genere) e la frequente trattazione a scuola di tali tematiche, secondo l’impostazione ideologica del gender. In qualche modo le nuove disposizioni metterebbero “in sicurezza” le “conquiste” appena menzionate, sanzionando penalmente la manifestazione di opinione in dissenso, quale indice di discriminazione.

Il volume ha lo scopo di fornire gli elementi essenziali per affrontare la tematica dal punto di vista giuridico, al netto di qualsiasi riferimento di ordine religioso o confessionale: intanto proponendo la lettura sinottica delle proposte di legge in discussione (Francesco Farri), e poi inquadrandola nel contesto attuale (Domenico Airoma). I capitoli seguenti trattano della pericolosità di introdurre nell’ordinamento i c.d. hate crime, soprattutto in materia di orientamento sessuale (Mauro Ronco); della inutilità delle norme, se il loro scopo è quello di impedire ingiuste discriminazioni in danno di persone omosessuali, poiché esistono già i presidi a tutela, e comunque il fenomeno appare esiguo, se non proprio inesistente (Alfredo Mantovano); della incompatibilità di esse con la logica del sistema penalistico italiano (Carmelo Leotta), della disciplina esistente in altri Paesi, e degli effetti negativi emersi dove norme simili sono state approvate (Francesco Cavallo); della libertà di opinione e di come preservarne l’esercizio, qualora queste disposizioni divenissero legge (Roberto Respinti).

Omosessualita: una guida per i genitori

Con questo libro pionieristico, Joseph e Linda Ames Nicolosi mettono in risalto i principali fattori che contribuiscono a formare nei bambini un sano senso di sé come maschi o come femmine. Dopo aver raccolto i commoventi ricordi dell'infanzia di uomini e donne ex omosessuali, i Nicolosi prendono in esame i vari fattori (biologici, familiari e culturali) che ostacolano il normale sviluppo dell'identità sessuale, e quindi forniscono una serie di consigli pratici per i genitori che desiderano aiutare i figli a completare il cammino verso il conseguimento della propria identità di genere.

Omosessualità maschile: un nuovo approccio

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/nicolosij321.htm

Opera dei Congressi (1874-1904) (L')

Il testo esce in una nuova edizione aggiornata ed ampliata. Si tratta di un racconto storico dei trent'anni di vita dell'importante movimento dei cattolici nato dopo la Società della Gioventù cattolica e precedente l?Azione cattolica vero nomine. L'Opera dei Congressi

Ordalia del Carbonio 14 (L')

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/barbesinof267_268.htm

Osama bin Laden. Apocalisse sull'Occidente

Della campagna che Osama bin Laden ha scatenato contro l'Occidente spesso ci si limita a considerare gli aspetti politici e militari: Massimo Introvigne s'interessa in questa sede invece alle radici specificamente religiose del suo progetto apocalittico, e spiega come solo comprendendo da dove viene il terrorismo di al-Qa'ida si possa cercare d'immaginare dove va. Lo studio affronta la nozione di fondamentalismo islamico e le sue relazioni con l'islam in generale, con il millenarismo e con il terrorismo; la biografia di Osama bin Laden, il contesto afghano e la storia delle organizzazioni che a lui fanno riferimento; l'ideologia del «principe del terrore» quale emerge dai suoi scritti. Un'ampia appendice documentale comprende la traduzione annotata degli scritti principali di bin Laden, comprese le cosiddette «Epistole Ladenesi» del 1996, il cuore del suo progetto terroristico, mai tradotte integralmente in italiano; e del rapporto del governo inglese del 4 ottobre 2001, che costituisce un completo atto di accusa nei confronti del terrorista.

Osho Rajneesh

Osho Rajneesh (1931-1990) è uno dei maestri orientali più popolari in Italia -- dove i suoi discepoli, noti allora come "arancioni", divennero figure familiari negli anni della "controcultura" e della contestazione -- e ha esercitato un’influenza cruciale sul New Age. Ma chi era veramente Rajneesh? Un teorico del libero amore che ostentava ricchezza, una collezione di Rolls-Royce e un aperto disprezzo per i poveri? Un saggio capace di condurre i suoi discepoli all’illuminazione tramite il paradosso? Una vittima di manovre spregiudicate di discepoli infedeli e perfino di governi? Rajneesh era, insieme, tutto questo -- risponde la sociologa inglese Judith Coney, che ha seguito le vicende del suo movimento per molti anni -- ed era molte altre cose ancora. Maestro della contraddizione, Rajneesh ha fatto della sua vita una paradossale opera d’arte, che si riflette oggi nei vari rami del suo movimento. Judith Coney ne propone una mappa e una guida, come introduzione a una realtà destinata altrimenti a rimanere indecifrabile.

Per Dio e per la Patria

Il libro di Paolo Martinucci offre al lettore dieci biografie di contro-rivoluzionari italiani ‒ seguirà un secondo volume con altri dieci profili ‒, vissuti tra la seconda metà del Settecento e i primi decenni dell’Ottocento e protagonisti della vita politica degli Stati preunitari. L’autore delinea le figure di questi personaggi, seguendo l’ordine cronologico della loro esistenza, passo per passo, evidenziandone l’educazione e la formazione ricevute, le iniziative assunte in prima persona, quelle promosse da altri e condivise, le polemiche e i dissidi generati, i contrasti intra Ecclesiam e nei governi “restaurati” dopo il Congresso di Vienna (1814-1815). Introduce il volume un ampio e approfondito studio di Marco Invernizzi, saggista, storico del movimento cattolico, Reggente Nazionale di Alleanza Cattolica, direttore della rivista Cristianità e curatore della rubrica La voce del Magistero di Radio Maria.

Per una civiltà cristiana nel terzo millennio

Mentre l’Occidente vive l’ormai plurisecolare agonia della Cristianità, esito della dialettizzazione fra fede e vita e fra fede e cultura, la stessa Modernità va dissolvendosi: con il malato viene morendo anche il virus che lo sta uccidendo. Di fronte all’ambigua postmodernità, tempo insieme di accelerazione finale di tale processo e di potenziale inversione di esso, si può immaginare una Cristianità Nuova nel terzo millennio, forse realizzazione della promessa della Madonna a Fatima: "Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà"? Una cristianità che fronteggi la sfida del mondo multipolare, rivelato dal 1989, e che combatta la quarta guerra mondiale, scoppiata l’11 settembre 2001? La risposta positiva e profetica è di Papa Giovanni Paolo II. Perciò, mentre Papa Benedetto XVI auspica un’autocritica della Modernità e dello stesso cristianesimo moderno, Giovanni Cantoni suggerisce prospettive e riflessioni intese a promuovere – in metodico confronto con il Magistero della Chiesa Cattolica – tale Cristianità Nuova, a partire dalla consapevolezza della Cristianità in agonia e dalle sue dimensioni culturali, cioè dalla coscienza della Magna Europa. Quindi propone, per flash, un’operazione di raccolta e di utilizzo di quanto ha conservato, rielaborato e trasmesso la "provincia" di tale grande area culturale – è privilegiata l’Iberoamerica –, provvidenziale, anche se non unica, portatrice di ciò che, spesso, il centro, irresponsabile o colpevole, ha già abbandonato o di cui si viene ancora "liberando" perfino con orgoglio. Cioè indica un suggestivo percorso definito dal filosofo argentino Alberto Caturelli come "quinto viaggio di Colombo", dunque un ritorno dalla periferia al centro, una riconciliazione del mondo occidentale e cristiano con le proprie radici culturali.

Pifferaio di Davos. Il Great Reset del capitalismo: protagonisti, programmi e obiettivi

Il World Economic Forum di Davos è una community caratterizzata dalla cooperazione ai massimi livelli tra colossi industriali e finanziari, importanti leader politici mondiali, realtà sovranazionali, banche centrali, primarie fondazioni, accademie, media e influencer globali. L’obiettivo è superare un modello economico in parte ancora fondato sulla libertà economica della piccola e media impresa privata e su basi prevalentemente nazionali, giudicato non più sostenibile, per definire una governance politica ed economica sovranazionale, basata sulla pianificazione e sul controllo. Siamo immersi da alcuni anni in una Grande Narrazione, che alimenta la percezione di crisi ed emergenze continue: dalla pandemia sanitaria alla “pandemia” climatica, dalla crisi energetica a crescenti tensioni geopolitiche. La narrazione di crisi esistenziali, e senza precedenti nella storia umana, è funzionale a rendere accettabili gli enormi sacrifici in termini di privacy, proprietà privata e libertà richiesti dall’iniziativa di Davos: la paura consente il controllo. L’agenda riguarda ogni aspetto della vita dell’uomo: dagli investimenti all’energia, dalle automobili all’organizzazione urbana, dalle abitazioni all’alimentazione, dai consumi al denaro, dall’identità alla sanità, dalla famiglia alla vita sociale. Un Grande Reset, che muove dall’ideologia climatista e dalla digitalizzazione per coinvolgere non solamente le molteplici attività umane ma addirittura tutto l’uomo, aprendo a prospettive transumane per ricreare da zero un mondo nuovo: sostenibile, inclusivo e resiliente. L’accettazione obbediente di draconiane e spesso irrazionali misure di confinamento, controllo e limitazione dei diritti più elementari durante la gestione politica della recente emergenza sanitaria ha dimostrato che con una narrazione adeguata si può facilmente modificare il comportamento umano dei più. L’epidemia CoViD-19, non a caso, è stata fin da subito considerata dal WEF una grande opportunità da cogliere, e da cogliere in fretta. Urge una contro-narrazione per rompere l’incantesimo, mostrare che il Re è nudo e scendere finalmente dalla Montagna Incantata di Davos. Per un salutare ritorno al reale, prima che il reale ci presenti il conto.

Pio XII

Ha conosciuto da vicino i grandi mali del ventesimo secolo, è stato ostaggio dei rivoluzionari bolscevichi, ha visto nascere il nazismo. È stato collaboratore di Pio XI, condividendone l'avversione per le ideologie totalitarie ma anche il tentativo di trovare un modus vivendi con gli Stati più ostili che garantisse la libertà ai cristiani. È diventato papa alla vigilia di una guerra che avrebbe contato oltre cinquanta milioni di morti, culminata nell'abisso del genocidio degli ebrei perpetrato dai nazisti. Ha regnato negli anni del dopoguerra indicando la via per ricostruire attraverso la democrazia tutto ciò che era stato spazzato via dal conflitto. È stato protagonista delle vicende politiche italiane. Ha proclamato un nuovo dogma mariano, ha scritto documenti dottrinali importantissimi, ha accettato la legittimità del metodo storico-critico per lo studio della Bibbia, ha preso in considerazione l'ipotesi evoluzionista, ha internazionalizzato il collegio cardinalizio e ha canonizzato il maggior numero di donne, più di tutti i suoi predecessori e successori. Pio XII, oggi è ricordato come "il papa dei silenzi", per l'atteggiamento tenuto durante l'Olocausto. Questa biografia, basata su documenti inediti dell'archivio della famiglia Pacelli e sulle testimonianze non ancora pubbliche agli atti della causa di beatificazione, ricostruisce la personalità complessa e articolata dell'uomo chiamato a vestire i panni di Pietro in anni tragici per la storia dell'umanità.

Politica, storia e filosofia

Il volume raccoglie tre ampi saggi di Eric Voegelin pubblicati in diverse fasi della sua ricerca filosofica e della sua carriera accademica americana e inediti nella nostra lingua. I titoli sono: Il liberalismo e la sua storia, Genesi intellettuale de Il principe di Machiavelli e Note su tempo e memoria in sant’Agostino, tre temi apparentemente assai distanti ma ai quali è sottesa la medesima prospettiva critica della modernità del grande filosofo della storia e della politica tedesco-americano.

Prima dell'alba

È un libro che per tanti, troppi anni in Italia non si è potuto leggere, destinato a riaprire vecchie ferite ma soprattutto a gettare nuova luce su quanto accadde a Roma dopo l’8 settembre del ’43 e sulla razzia del ghetto che costò la vita a mille ebrei della capitale. Pubblicato nel 1954 a New York, esce finalmente nel nostro Paese. La maggior parte del libro - che riproduce il manoscritto originale in italiano ritrovato tra le carte di Zolli dal nipote Enrico de Bernart - è dedicata al misterioso ed eccezionale percorso di questo grande studioso dell’ebraismo, che attraverso la lettura delle Sacre Scritture si rese lentamente conto che Gesù era il messia atteso dal popolo di Israele. È certamente questa la parte più dirompente dell’autobiografia, che racconta com’è nato e si è sviluppato il rapporto di questo religiosissimo ebreo con la figura del Nazareno. Il 13 febbraio 1945 si fa battezzare assumendo il nome di Eugenio, lo stesso di papa Pacelli.

Prima della notte

Nel IV secolo dopo Cristo la gloria di Roma si sta spegnendo. I barbari premono ai confini dell'Impero mentre imperatori e usurpatori si disputano gli avanzi di un potere smembrato. In questo contesto precario e suggestivo, popolato da avventurieri,  da santi e da guerrieri si muove Flavio Stilicone, romano con sangue barbarico nelle vene. Viene dall'oscurità, diverrà una figura vhiave dell'Impero, l'ultimo vero difensore della civiltà romana. Accanto a lui in un panorama fittissimo, grandi figure come Ambrogio, Teodosio, Alarico. E l'inquietante personalizzazione del Demonio, che tenta il cristiano Stilicone promettendogli l'Impero se si metterà ai suoi ordini.

Problema della popolazione mondiale e le politiche demografiche. Aspetti etici. (Il)

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/cantonil240.htm

Processo a Darwin

Non occorre essere dei convinti creazionisti né operare una lettura fondamentalista del testo biblico per mettere in dubbio la teoria darwiniana sull'evoluzione della vita sulla terra. Né bisogna essere atei e materialisti per riconoscere che tutte le specie viventi - uomo compreso - sono soggette a evoluzione, ovvero a uno sviluppo entro certi parametri. Eppure oggi nel dibattito tra evoluzionisti e creazionisti le ragioni delle due parti in conflitto si perdono all'interno di un confronto che troppo spesso assume i caratteri di una sterile disputa ideologica viziata dall'assunzione di premesse ritenute indiscutibili e inconciliabili. Per fare finalmente chiarezza sulla questione occorre riesaminare le posizioni in gioco, a partire dalla teoria darwiniana, di cui molti parlano come di una verità incrollabile quando al più può essere una delle diverse ipotesi evoluzioniste. L'autore giunge infine a esplorare l'ipotesi del "disegno intelligente", la sola, secondo Respinti, in grado di tenere debitamente conto delle istanze della fede e delle ragioni della scienza.

Protestanti (I)

Tutti pensiamo di sapere chi sono i protestanti, ma in realtà le nostre informazioni sono spesso piuttosto vaghe. E' possibile - a fronte dell'esistenza nel mondo di oltre ventimila diverse denominazioni protestanti - una definizione del protestantesimo? Quali rapporti, al di là degli stereotipi, ha il protestantesimo con la modernità? Esiste un confine fra le forme nuove - spesso lontane da quelle tradizionali - del protestantesimo e i veri e propri nuovi movimenti religiosi? Chi può essere definito "evangelico"? E chi "fondamentalista"? Quali differenze ci sono fra un luterano, un riformato, un battista, un metodista, un pentecostale? Quali denominazioni sono presenti e diffuse in Italia? Senza pretese enciclopediche, Massimo Introvigne offre una guida per iniziare a rispondere a queste domande, e una mappa per orientarsi all'interno di un quadro complesso che sembra oggi piuttosto un mosaico.

"Quarta" guerra mondiale (La)

Sono passati già diversi anni dall’11 settembre 2001, dagli attentati di New York e di Washington. Da quel giorno, che bruciò le speranze di una lunga età di pace presagite a inizio millennio, numerose altre città in Europa e nel mondo hanno subito attacchi terroristici e località sconosciute – come Fallujah, Nassiriya, Gardez o Helmand – sono diventate teatro di sanguinose battaglie. Toponimi che, emersi a notorietà per qualche fatto di particolare ferocia, rapidamente svaniscono dalle prime pagine degli organi di informazione sommersi da una continua chiacchiera che oscura la percezione degli avvenimenti. Con richiamo a diffuse correnti della storiografia anglosassone Alberto Leoni legge la lotta al terrorismo internazionale come quarta guerra mondiale (la terza definisce il semisecolare confronto a freddo tra Occidente e Urss, conclusosi con la caduta del muro di Berlino e la fine del Patto di Varsavia), di cui l’autore spiega le origini politico-ideologiche, delinea gli schieramenti in campo, fornisce la mappa delle organizzazioni terroristiche e dei suoi capi, individua le aree nevralgiche nei diversi continenti, descrive le operazioni militari illustrando tattiche e strategie, denuncia alcuni errori di Bush e la presunzione dei suoi consiglieri, come pure le ambiguità e la tiepidezza degli alleati europei. Ma lo sguardo di Leoni è volto soprattutto ai protagonisti veri di questo conflitto dalla incerta durata, alle persone che vivono nella carne la guerra combattendo sui vari fronti o ne soffrono gli effetti devastanti. Molti loro nomi e molte loro gesta sono ricordati in queste pagine – uomini e donne, cristiani e islamici, laici e religiosi – per aiutarci a fronteggiare le sfide mortali alle nostre libertà, reimparando l’etica del sacrificio disinvoltamente rimossa dalle narcisistiche società occidentali.

Quello che gli uomini non dicono. La crisi della virilità

Tra i tanti fenomeni emergenti di questi ultimi anni c’è sicuramente la crisi dell’uomo, inteso come maschio. È debole, stanco, demotivato, passivo, solo. E triste. Alcuni uomini sono depressi, insicuri, ansiosi; sperimentano un senso di inadeguatezza sia in famiglia che sul lavoro, che con gli altri uomini. Hanno una scarsa autostima e poca fiducia in sé e nelle proprie capacità; si sentono timidi, paurosi, deboli. Le ricerche dicono che aumenta l’impotenza maschile, l’ansia da prestazione sessuale, l’infertilità maschile e rilevano persino una graduale riduzione del desiderio sessuale e del livello di testosterone, l’ormone maschile. È una crisi di virilità. Intesa come disponibilità a rischiare la vita per salvarla, per salvare l’onore (cioè la dignità umana), per la fedeltà ai propri valori; intesa come assertività, coraggio, fortezza. La crisi della virilità è per l’uomo una crisi d’identità: egli non sa più chi è, come è, come dovrebbe essere e come lo vogliono gli altri. Ci prova, ad accontentare tutti, ma non funziona: sembra che nessuno sia contento di lui. E questo lo fa soffrire. È una crisi inedita nella storia dell’umanità. Non è mai accaduto che così tante persone restassero senza risposta davanti agli interrogativi: «Chi sono? Qual è il mio ruolo? Qual è il mio posto nel mondo?».

Questione della nuova religiosità (La)

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/introvignem218_219.htm

Raeliani (I)

Nel 1973 Claude Vorilhon, un giornalista sportivo e corridore automobilistico francese, afferma di avere incontrato un extraterrestre sulle montagne nei pressi di Clermont-Ferrand. L'extraterrestre, assicura, lo ha condotto su un UFO, dove gli è stato rivelato che gli uomini sono stati creati in laboratorio da scienziati extraterrestri, e gli è stato conferito il nome di Raël. Nel 1974 Raël fonda il movimento MADECH, e nel 1976 il Movimento Raeliano, oggi chiamato Religione Raeliana. Singolare religione atea, dove Dio è sostituito dagli extraterrestri, La Religione Raeliana dichiara cinquantamila membri nel mondo ed è presente da anni anche in Italia. Susan J. Palmer, che studia il movimento da molti anni e ne ha intervistato ripetutamente sia le figure chiave (Raël compreso) sia gli oppositori, ne ricostruisce qui la storia, le dottrine e le controversie, che ruotano soprattutto attorno alla predicazione e alla pratica raeliana in tema di libertà sessuale e alla ben nota polemica anticlericale e anticattolica.

Regina diffamata (La)

Nel 1991, la Congregazione per le cause dei santi, organismo vaticano incaricato dell’istruzione dei processi di canonizzazione, si vede praticamente costretta a sospendere quello relativo ad Isabella, regina di Castiglia e poi di Spagna, morta nel 1504, che, ancora vivente, il Papa aveva insignito, insieme al marito, Alfonso di Aragona, del titolo di ‘cattolica’ per i grandi meriti in favore della fede. La sospensione della causa di beatificazione non nasceva dalla valutazione del materiale che si stava acquisendo ma dalla violenta campagna di denigrazione in corso contro la regina, pur defunta oramai da quasi 5 secoli. La decisione vaticana era anche diretta a non acuire le tensioni nell’imminenza del 500° anniversario della scoperta dell’America che la Chiesa si apprestava a ricordare come punto di partenza della cristianizzazione del nuovo continente che ad essa seguì.
Il prudente atteggiamento vaticano spiacque però, tra gli altri, a Jean Dumont  che da anni si era infatti venuto dedicando ad una seria opera di difesa della storia della Chiesa dalle accuse accumulate contro di essa da una secolare propaganda protestante poi illuminista ed, infine, liberale e marxista. Nel corso della sua attività di storico, esaminando gli archivi, egli si era accorto, per esempio, che i pregiudizi anti-spagnoli ed anti-cattolici diffusisi nei secoli in Europa ed arrivati fino nei libri di scuola, derivavano tutti, più o meno direttamente, da abili costruzioni propagandistiche orchestrate fin dal ‘600/’700 nelle stamperie e librerie di Amsterdam, di Londra ecc. (terre protestanti). E’ da lì, infatti, che provengono, ad esempio, le raffigurazioni miranti a mostrare presunte efferatezze delle torture dell’Inquisizione, pamphlets anti-gesuitici ecc. Tutto ciò costituiva niente altro che il versante culturale del grande attacco plurisecolare sferrato dai paesi protestanti contro quel che restava della Cristianità medievale. Esso si è in effetti protratto fino ai giorni nostri in quella sorta di complesso di inferiorità dei popoli cattolici dell’Europa mediterranea (Italia, Spagna e Portogallo) bollati come retrogradi, bigotti ed individualisti nei confronti dell’Europa del nord (protestante) proposta invece quale autentico faro di civiltà alle cui conquiste occorre inevitabilmente adeguarsi. Forte di decenni spesi a confutare la leggenda nera costituita intorno alla Chiesa cattolica, Jean Dumont si sentì dunque in dovere di prendere le difese della Regina Isabella di Castiglia esponente di spicco di quella Monarchia spagnola che, della Chiesa, era stata per secoli il bastione politico e che forse proprio per questo motivo era stata tanto bistrattata dagli storici.
Nasce da qui il libro su Isabella La Cattolica che, uscito in Francia nel 1992, appare oggi in Italia con un’introduzione di Vittorio Messori. Circa il contenuto, basti aggiungere che Dumont, con estremo equilibrio, non scende all’eccesso opposto dei detrattori della regina Isabella. Infatti, egli ne illustra la vita e l’attività ponendo la massima cura nel collocarne anche i punti più discussi, all’interno del contesto in cui Isabella operò. Emerge allora l’autentica grandezza di questa donna che, finalmente ripreso il processo di canonizzazione, attende di prendere il posto che le spetta tra le sante regine e principesse sante che vissero nell’Europa cristiana medievale.

Reincarnazione e dottrina cattolica

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/martensenh239.htm

Religione e lo stato moderno (La)

Lo storico britannico Christopher Dawson è conosciuto anche in Italia come un grande storico della cultura e, in particolare, della formazione della Cristianità occidentale. Assertore dell’inevitabile “morte” delle civiltà quando si esauriscono i princìpi che le animano, anzitutto quelli religiosi, a partire dagli anni ’30 dedica una parte rilevante della sua opera alle crisi culturali che in epoca moderna e contemporanea hanno minato l’edificio della civiltà occidentale e alle loro ricadute socio-politiche. Ne La religione e lo Stato moderno, del 1935, esamina il comunismo sovietico, il fascismo e il nazionalsocialismo, ai quali associa IL New Deal statunitense e il laburismo britannico, insieme come esito e come reazione alla disgregazione provocata nella società occidentale dalla filosofia liberale. Il fenomeno totalitario si produce quando le ideologie rivoluzionarie, figlie di un’errata teologia della storia, per quanto non riconosciuta come tale, s’incarnano in sistemi di potere con un’efficacia tecnica senza precedenti. Su questa base Dawson mette in guardia dalle possibili derive totalitarie delle società democratiche occidentali conseguenti alla secolarizzazione, ovvero alla eliminazione della prospettiva religiosa dalla vita pubblica, promossa dalla Stato moderno, che quasi ineluttabilmente evolve nel senso di un maggior controllo sociale ancor più che di una crescente pianificazione economica. Liberalismo e comunismo marxista vengono da Dawson discussi alla luce della dottrina sociale della Chiesa Cattolica, non prima di averne confrontato la visione della storia con quella del cristianesimo, di cui ricostruisce l’origine, dai libri profetici ebraici all’Apocalisse di san Giovanni e a sant’Agostino.

Religioni in Italia (Le)

Quanti sono i sacerdoti cattolici, i vescovi, le suore in Italia? Quali associazioni aspirano a rappresentare i musulmani italiani? A quali indirizzi trovare le aggregazioni nazionali di Chiese e le singole Chiese pentecostali? Quali siti Internet, caselle di posta elettronica, numeri di telefono corrispondono alle diverse organizzazioni buddhiste, induiste, sikh in Italia? Ma anche: quanti sono veramente i satanisti italiani? Quali gruppi praticano l’occultismo, lo spiritismo, la magia cerimoniale? Dove incontrare movimenti che mettono insieme i dischi volanti e il marxismo? Che cos’è l’Associazione per lo Sbattezzo? Quali antipapi in Italia pensano di essere il “vero” Papa cattolico? Chi sono, dove hanno sede, da dove originano la Chiesa del Vangelo Quadrangolare, il Santo Ordine dei Cherubini e Serafini, la confraternita sufi dei Layennes, la Comunità Odinista, la Fratellanza Solare degli Intic Churincuna, la Chiesa Universale e Trionfante? A quale Chiesa fanno capo le Sorelle D.O.R.C.A.S. (Devote, Onorevoli, Rigenerate, Consacrate, Amorevoli, Santificate)? Frutto della quotidiana opera di monitoraggio del CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni), che dal 1988 lavora alla costruzione di una mappa delle religioni in Italia, Le religioni in Italia presenta ampie introduzioni storiche, dati statistici finalmente attendibili, indirizzi, numeri di telefono, collegamenti Internet e analisi dottrinali di oltre seicento realtà religiose e spirituali presenti in Italia (su molte delle quali, poco note o discrete, getta una luce nuova), divise in quaranta categorie. Dopo la pubblicazione di quest’opera, nulla in tema di percezione del pluralismo religioso in Italia potrà più essere come prima.

Resistenza cancellata (La)

La storia della Resistenza italiana (1943-45) liberata dalle distorsioni dell'ideologia e consegnata al reale svolgimento dei fatti: è il tratto distintivo di queste pagine che ricostruiscono avvenimenti decisivi del nostro Novecento, tali da essere ancora oggi a fondamento dell'ordinamento politico-istituzionale della nazione. Sul filo di una narrazione "revisionista" che attinge anche agli archivi moscoviti e alle memorie di alti dirigenti del comunismo internazionale, Finetti delinea un quadro dell'antifascismo e del fenomeno resistenziale ben diverso da quello fornito dalla storiografia militante del vecchio PCI e degli istituti culturali ad esso collegati, sottolineando la natura autenticamente popolare del movimento di liberazione nazionale e denunciando con raro puntiglio le falsità, i silenzi e le omissioni della vulgata comunista della Resistenza, tuttora dominante nei mass media e nella stessa manualistica scolastica, di cui l'autore presenta una impressionante esemplificazione.

Riflessioni sulla Rivoluzione in Francia

Di fronte ai primi orrori della Rivoluzione di Francia, in realtà per nulla "francese", Edmund Burke elabora una lucida e argomentata difesa delle libertà concrete e storiche opposte agli schemi ideologici che la nouvelle ideologie stava tentando di imporre alla società e al corso della storia. Rigettando l'astrattismo dei rivoluzionari, il pensatore anglo-irlandese ripropone il valore e l'efficacia della tradizione rappresentativa e costituzionale britannica, unico solido antidoto agli spettri dello statalismo, del dispotismo e del totalitarismo. In quest'opera, spesso definita "profetica", in cui per la prima volta la Rivoluzione viene letta come fenomeno unitario avente una sua specifica natura "politica", Burke rilegge l'intero corso degli eventi europei e britannici ed evidenzia il contrasto tra il primato del diritto e della centralità della persona umana e gli assolutismi di tutti i generi. Un grande difensore della libertà autentica mostra come le Costituzioni politiche non possano essere aprioristicamente elaborate da un manipolo di ideologi, ma crescano nel corso della storia a partire da una sorta di "Costituzione non scritta" che esprime l'autentico ethos dei popoli. Rigettando sia il freddo illuminismo che il "caldo" romanticismo sentimentale diffusi nella sua epoca e negli anni appena successivi alla sua scomparsa, Burke è diventato il punto di riferimento imprescindibile della tradizione conservatrice e del "liberalismo classico" anglosassone.

Rivoluzione e Contro-Rivoluzione

Rivoluzione e Contro-Rivoluzione è la magistrale esposizione in forma di tesi del pensiero cattolico contro-rivoluzionario nell'età della Rivoluzione culturale. L'opera svolge una profonda e radicale analisi del processo rivoluzionario iniziato nel secolo XIV e che è sfociato nella Rivoluzione comunista, ai margini della quale l'autore, Plinio Corrêa de Oliveira, crede di poter intravedere una nuova Rivoluzione (la quarta, dopo protestantesimo, liberalismo e comunismo), di cui paiono sintomi di rilievo, tra altri, il «pensiero selvaggio» strutturalista, il globale sfaldamento esistenziale del movimento hippie e il carismatismo pentecostale, anche «cattolico». Al panorama e alla descrizione tecnica del processo rivoluzionario si accompagna l'esposizione feconda di quello contr-rivoluzionario, capace di fermarlo. Profondità di pensiero, semplicità di esposizione ed efficacia di metodi fanno di Rivoluzione e Contro-Rivoluzione un indispensabile catechismo e manuale per quanti intendono seriamente opporsi alla distruzione di ciò che resta della civiltà cristiana e votarsi alla difesa della santa Chiesa.

Sacro Romano Impero (Il)

 

Nella sua storia millenaria il Sacro Romano Impero ha costituito per l’uomo occidentale un richiamo ineludibile; la sopravvivenza di tale istituzione politica nell’Europa degli Stati nazionali, seppure in forma residuale e apparentemente anacronistica, testimonia quanto sia stata radicata la speranza in un mondo pacificato e unito nella diversità, propenso a tentare la difficile composizione fra la sua sfera temporale e quella spirituale.


Saggio su cattolicesimo, il liberalismo e il socialismo

Il libro, scritto due anni dopo la rivoluzione del 1848, è uno dei maggiori classici del pensiero tradizionale e controrivoluzionario e contiene una critica profetica della “civiltà moderna” come trionfo dell’anonimo. Juan Donoso Cortés vede le cause di questa crisi nel rifiuto dei princìpi tradizionali in nome di una presunta indipendenza della ragione, e nella sostituzione di questi con i miti della “perfettibilità”, del “progresso” e della Rivoluzione. Donoso Cortés può essere considerato l’ultimo grande esponente ottocentesco del pensiero controrivoluzionario e, a distanza di un secolo e mezzo, la sua critica delle ideologie di derivazione deista e razionalista, dal liberalismo al socialismo, e la sua riaffermazione delle verità tradizionali, non ha perduto vigore né attualità.

Sai Baba e il suo movimento

Satya Sai Baba, nato nel 1926 a Puttaparthi, nell’India del Sud, dove tuttora risiede, è forse il più noto guru indiano – con pretese di avatar, cioè di incarnazione divina – in Occidente, e in particolare in Italia, il paese al di fuori dell’India dove conta il maggior numero dei seguaci. Il «miracolismo» di Sai Baba – che materializza cenere profumata, fa apparire per i devoti monete con l’anno di conio che corrisponde alla loro nascita, e in un paio di occasione avrebbe perfino resuscitato dei morti – attira evidentemente l’attenzione, e altrettanto comprensibilmente suscita polemiche. Non meno controversa, soprattutto per la Chiesa cattolica (che la rifiuta), è la dottrina della «doppia appartenenza» per cui sarebbe possibile diventare seguace di Sai Baba senza lasciare la Chiesa d’origine. Al di là dei clamori e delle controversie, Maria Letizia Viarengo ricostruisce in modo pacato la straordinaria storia di Sai Baba, concludendo che l’attenzione deve forse ora spostarsi dal maestro al gruppo che lo circonda, e che il successo del guru indiano ci dice anche qualcosa sui bisogni religiosi insoddisfatti dell’Occidente contemporaneo.

Salute e salvezza

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/pavesie243_244.htm

San Giovanni Paolo II: un'introduzione al suo Magistero

Il libro di Marco Invernizzi su san Giovanni Paolo II è nato soprattutto ai microfoni di Radio Maria , da cui settimanalmente, dal 1989 alla morte di Papa Wojtyla nel 2005, egli ha intrattenuto gli ascoltatori presentando loro le encicliche, le esortazioni apostoliche e i principali discorsi del Papa venuto dall’Est. E’ un articolato invito alla lettura del Magistero del Pontefice, diviso in capitoli che tengono conto sia della cronologia sia degli argomenti dell’immenso insegnamento pontificio: ventisette anni di pontificato sono molti e Giovanni Paolo II li ha onorati fino all’ultimo, con una capacità di lavoro straordinaria e quantitativamente impressionante. Il libro si propone come sussidio per coloro che vogliono accostarsi al suo Magistero. Di san Giovanni Paolo II, infatti, si conoscono tanti significativi episodi del lungo pontificato – dall’attentato di Piazza San Pietro alla visita in Sinagoga, dalla sua capacità di relazionarsi con la gente, soprattutto con i giovani, alla sua lunga e visibile sofferenza durante gli ultimi anni – ma rischia di essere dimenticato o neppure conosciuto  il suo ricco e profondo insegnamento. “Attraverso Radio Maria, Marco ha potuto presentare sistematicamente i passi dello straordinario pontificato di Giovanni Paolo II, commentandone gli insegnamenti nel dialogo con gli ascoltatori, cogliendo la portata storica – per il mondo e per la Chiesa – di una presenza eccezionale e collocandola nel misterioso disegno di Dio, che cammina con noi fino alla fine del mondo” (dalla Prefazione di Padre Livio).

Satanismo (Il)

Se ne parla molto, ma non sempre con cognizione di causa. Il satanismo, in Italia e altrove, è agli onori delle cronache, ma spesso le informazioni che se ne hanno sono vaghe, imprecise, esagerate. Quanti sono i satanisti? A quale tradizione storica appartengono? Che cosa vogliono? Che cosa fanno? In quali paesi, e in quali città italiane, sono veramente più diffusi? Quali gruppi sono pericolosi? Massimo Introvigne, ritenuto non soltanto in Italia il maggiore esperto della storia e della sociologia del satanismo, risponde in modo pacato e preciso, distinguendo dapprima il satanismo da fenomeni diversi, quindi presentando la storia del satanismo e una mappa geografica e statistica delle organizzazioni sataniste più diffuse, particolarmente in Italia. Ne emerge un quadro che non è romantico, ma squallido, e che così dovrebbe essere presentato per evitare che il satanismo possa attirare i giovani con una sorta di fascino morboso. I satanisti, in realtà, non sono potenti principi delle tenebre: sono piuttosto poveri diavoli, persone sconfitte dalla vita che proprio a causa della loro rabbia e del loro risentimento possono talora rivelarsi pericolose.

Segreto dell'Europa (Il)

C’è una crisi dell’Europa? Sì, risponde Papa Benedetto XVI, eppure molti politici e intellettuali europei lo negano e cercano di persuaderci del fatto che viviamo, nonostante tutto, nella migliore Europa possibile. Sono i custodi di una cultura dominante che nega le radici cristiane, la nozione di Occidente e la stessa esistenza di valori universali e di leggi naturali che la ragione può conoscere, sostituiti dal relativismo e da un laicismo sempre più aggressivo e anticristiano. Il ritorno - prima ancora che alla fede -  alla ragione che da Atene a Roma fino alle vittorie cristiane sull’islam di Lepanto e di Vienna ha creato l’Europa è il programma che Benedetto XVI ha proposto agli stanchi europei di oggi nello storico discorso di Ratisbona e in tanti interventi successivi. Alla scuola del Pontefice, Massimo Introvigne propone un viaggio in otto tappe - riesaminando alla luce del magistero la crisi demografica e morale, i rapporti con il mondo islamico, lo stato di salute odierno della religione, le paure e le viltà di una certa politica europea ormai incapace di reagire alle aggressioni esterne - per riscoprire le radici cristiane dell’Europa anzitutto all’interno di noi stessi, quindi nella cultura, nella politica, nell’educazione. Una panoramica su questioni controverse - dal Vangelo di Giuda alla Cina insieme capitalista e comunista, dalle teorie del complotto sull’11 settembre alla repressione in Birmania - conferma che l’Occidente è sotto attacco da ogni parte, ma resistere è possibile. Perché, come insegna lo stesso Benedetto XVI «accendere un fiammifero vale più che maledire l’oscurità».

Sfida della reincarnazione (La)

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/martensenh239.htm

Società democratica (La)

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/paolovi180_181.htm

Società Teosofica (La)

Fondata nel 1875 a New York dopo l’incontro della misteriosa Madame Helena Blavatsky con il colonnello Henry Steel Olcott, la Società Teosofica non ha mai contato più di qualche decina di migliaia di membri. Eppure, ha avuto un’influenza decisiva sulla nascita e lo sviluppo di tutta la nuova religiosità contemporanea, dalla moda delle religioni orientali fino al ritorno di un interesse per la magia e l’esoterismo e al New Age. Personalità importanti della letteratura, della politica, dell’arte ne hanno fatto parte. Il suo maggiore studioso accademico, James Santucci, offre qui informazioni inedite sulle sue origini e sul suo periodo formativo e ne illustra l’espansione mondiale, la dottrina, i problemi, gli scismi, l’influenza. Sono così passate in rassegna dottrine e temi che oggi affascinano molti occidentali e che la Società Teosofica ha dato un contributo decisivo a diffondere, fra cui il primato spirituale dell’Oriente, la reincarnazione, l’esistenza di Maestri misteriosi che guidano da luoghi segreti il destino del mondo.

Soka Gakkai (La)

Con oltre quindici milioni di membri nel mondo - e circa ventiduemila in Italia - la Soka Gakkai è il più grande movimento religioso buddhista contemporaneo. Le sue radici affondano negli insegnamenti di un monaco giapponese del XIII secolo, Nichiren Daishonin (1222-1282). Ma oggi la Soka Gakkai - che dal 1990 è separata dai monaci della Nichiren Shoshu, l'organizzazione a cui era in precedenza affiliata - si presenta come un movimento che guarda al Duemila e che ritiene di poter conciliare il buddhismo con la modernità e la scienza. In Italia, dove è capillarmente diffusa, la Soka Gakkai rimane poco conosciuta. Molti ne sentono parlare soltanto con riferimento al suo membro più noto, il calciatore Roberto Baggio. Karel Dobbelaere, uno dei più noti sociologi della religione contemporanei, studia la Soka Gakkai da oltre vent'anni. In quest'opera ne ricostruisce con pazienza la storia, la dottrina, l'organizzazione, il successo in Europa e quello, tutto particolare, che la Soka Gakkai ha avuto in Italia, alla luce anche di avvenimenti recenti che rendono inevitabilmente "datati" molti studi degli anni passati.

Sommi postulati di un sano e retto ordinamento democratico (I)

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Spada santa (La)

Protagonista di questo romanzo è san Paolo: l’ebreo Saulo, il persecutore di cristiani, colui il quale folgorato sulla via di Damasco, convertitosi alla fede e divenuto l’apostolo dei pagani, spenderà interamente e integralmente la propria vita per Cristo, trascinando il suo corpo infermo nelle città del mondo con un unico desiderio nel cuore, far conoscere alle genti l’uomo Gesù di Nazareth.
Il romanzo, scritto in uno dei periodi più drammatici nella storia della Chiesa polacca (1957), narra la storia appassionante e commovente di san Paolo, del suo viaggio dall'Asia Minore fino a Gerusalemme e poi fino alla Roma di Nerone. Non si tratta di una semplice descrizione degli episodi evangelici, ma l’autore parlandoci di Paolo e dei primi cristiani e del loro cammino di fede sino alla santità, affronta in realtà il dramma fondamentale di ogni uomo, del cuore ferito di ogni uomo, di questo desiderio di felicità indomito e strutturale, che solo l’incontro con Gesù di Nazareth può sanare, può colmare. Il san Paolo di Dobraczynski non si presenta dunque come intellettuale sottile, né come predicatore trascinante: è un uomo già anziano, malato, che deve fare affidamento alla memoria per ricostruire gli episodi centrali della sua esistenza - dalla lapidazione di Stefano, alla folgorazione sulla via di Damasco, all’incontro con Sergio Paolo e con la figlia Sergia Paola, dalle incomprensioni con Pietro il pescatore, capo della nascente Chiesa, alle ostilità degli ebrei nei suoi confronti - e che ha smesso da tempo di credere nel potere delle armi. Così, nell'ultima pagina del romanzo, la spada che in precedenza ha simboleggiato il conflitto tra l'Impero e la nascente comunità cristiana si trasforma nella Croce destinata a regnare sulla seconda Roma, la città santa che, nella poetica ricostruzione di Dobraczynski, inizia a sorgere la notte stessa in cui Nerone mette a fuoco la sua capitale. Fanno da sfondo al romanzo molti dei protagonisti storici dell’epoca: dal padrone del mondo di allora Nerone, ai suoi collaboratori, dal perfido Tigellino al saggio Seneca; dai primi apostoli, memorabili gli incontri ed i dialoghi tra San Paolo e San Pietro, e tra San Paolo e San Giacomo, agli evangelisti Luca e Marco, sino alle prime comunità cristiane, tra le quali spiccano per coraggio e per fede i primi martiri della nascente comunità romana. Questo libro dunque oltre a voler essere il ritratto di un uomo che per tutta la vita aveva conquistato le anime in nome della Verità, un uomo che divideva chiunque lo incontrasse suscitando o un tale amore o un tale odio e che morendo scrive con amarezza: soltanto Luca mi è vicino! (ricordandoci così che la vera pienezza e felicità risiedono solo in Paradiso, di cui questo mondo ne è anticipo); vuole descrivere la Chiesa degli inizi con i suoi slanci ma anche con i suoi limiti e difficoltà esortandoci nella dedizione all’opera di Cristo perché ora come allora la Chiesa non è solo opera di vasi eletti ma anche di gente debole e paurosa. Ma innanzitutto essa è opera di Dio.

Spiritismo (Lo)

Gli spiriti e lo spiritismo si aggirano ancora per il nostro mondo. Un fenomeno che sembrava tipicamente ottocentesco si ripresenta in forme nuove, magari come "channeling" del New Age - e talora nelle stesse forme antiche - attirando, sorprendentemente, soprattutto i giovani. Da dove viene lo spiritismo? Dove va? Perché affascina molte persone, attira l'attenzione dei media, preoccupa le Chiese? Michael W. Homer ricostruisce in questo libro con cura e precisione le origini ottocentesche dello spiritismo contemporaneo, i suoi intrecci con la letteratura, l'arte, la politica, i suoi incontri e scontri con le religioni. Ne emerge un mondo di intellettuali che, dopo avere rifiutato le Chiese, si affidano agli spiriti credendo di trovare nello spiritismo una religione "razionale" e "scientifica", come nel caso esemplare di Arthur Conan Doyle - di cui l'autore è uno dei più noti specialisti -, insieme creatore letterario del razionalista Sherlock Holmes e apostolo infaticabile dello spiritismo. Il fatto che lo spiritismo ritorni oggi prepotentemente alla ribalta mostra tutte le ambiguità di un mondo dove coesistono, tra moderno e postmoderno, scetticismo razionalista nei confronti delle religioni e aperture verso l'occulto e il meraviglioso.

Sufismo (Il)

Nell’attuale ambiguo ma intenso risveglio di interesse per l’islam, si moltiplicano anche i testi sulla sua dimensione mistica, il sufismo. In maggioranza, almeno in Italia, questi testi fanno però riferimento alle vicende di convertiti occidentali. Privilegiano quindi esperienze spirituali individuali (o di piccoli gruppi) rispetto al dato sociale di confraternite che nei paesi a maggioranza musulmana – dal Marocco al Senegal, dalla Turchia all’Indonesia – contano decine di milioni di aderenti. Anche il potere politico – come ha imparato a suo tempo l’Unione Sovietica in Asia Centrale – deve fare i conti con la presenza di confraternite capaci di innervare intere società. Lo stesso islam degli immigrati in Italia è caratterizzato dalla significativa presenza delle confraternite sufi, che pure operano con discrezione e di cui poco si parla. Mark Sedgwick, uno dei più noti specialisti internazionali del sufismo, ci guida qui alla scoperta delle dimensioni spirituali, culturali e sociali del fenomeno sufi, aprendo una finestra su una realtà in gran parte ancora sconosciuta ma che chiunque, a vario titolo, si interessi all’islam non può certo ignorare o sottovalutare.

Sûkyô Mahikari

Le nuove religioni del Giappone, che crescono a un ritmo impressionante, sono secondo molti osservatori le nuove religioni del ventunesimo secolo. Fra le nuove religioni giapponesi di origine non buddhista la più diffusa in Europa è Sûkyô Mahikari (che, dal canto suo, preferisce definirsi una "organizzazione sovra-religiosa"), da molti anni presente e radicata anche in Italia. Fondata nel 1959 da Kôtama Okada (1901-1974), Sûkyô Mahikari è cresciuta sino a superare oggi i settecentomila fedeli. Occasionalmente coinvolta nelle polemiche contro le "sette", Sûkyô Mahikari rimane un’organizzazione che ama vivere ed espandersi in modo discreto, senza manifestazioni di proselitismo pubblico o aggressivo. Le sue caratteristiche e la sua dottrina rimangono così poco conosciute, spesso travisate. Eppure, dopo l’incontro con Sûkyô Mahikari, decine di migliaia di occidentali levano la mano per trasmettere la Vera Luce di Dio, recitano preghiere in giapponese, ritengono di poter risolvere i numerosi problemi causati dall’azione perturbatrice degli spiriti e si accostano a insegnamenti esoterici sulle origini e sul destino del mondo. Massimo Introvigne -- che ha osservato per oltre dieci anni Sûkyô Mahikari in diversi continenti (Europa, Giappone, America del Nord e del Sud), realizzando decine di interviste a membri, ex-membri e osservatori esterni -- consacra qui a Sûkyô Mahikari la prima monografia in lingua italiana.

Swedenborg e le chiese swedenborgiane

 

Emanuel Swedenborg (1688-1772), figlio di un vescovo luterano e membro del parlamento svedese, è ricordato come uno dei più illustri scienziati del Settecento. Fa parte però a buon diritto anche della storia delle religioni, per i voluminosi e influenti scritti di carattere teologico che inizia a redigere nel 1747 e che propongono una radicale reinterpretazione delle Sacre Scritture cristiane. Da scienziato, Swedenborg diventa profeta e veggente, annunciando un nuovo cristianesimo e una «Nuova Chiesa». Durante la sua vita il profeta svedese non fonda alcuna organizzazione religiosa; ma il «carisma del libro» che si esprime nei suoi scritti porta i lettori, dopo la sua morte, a istituire diverse nuove comunità che contano oggi nel mondo circa cinquantamila seguaci. Considerato di volta in volta – a torto o a ragione – un precursore della filosofia americana dell’Ottocento detta «trascendentalista», dello spiritismo, della psicoanalisi e del New Age, Swedenborg è una figura chiave e un passaggio obbligato per chiunque intenda accostarsi alla nuova religiosità contemporanea. Jane Williams-Hogan, che ha consacrato allo studio di Swedenborg e delle Chiese swedenborgiane tutta la sua vita di studiosa, presenta qui una sintesi di un’esperienza, di un ambiente e di un pensiero tanto importanti quanto ancora poco conosciuti.

Le nuove religioni del Giappone, che crescono a un ritmo impressionante, sono secondo molti osservatori le nuove religioni del ventunesimo secolo.

Tascabile dell'apologetica cristiana (Il)

L’«apologetica cristiana» è la «difesa delle buone ragioni della fede». Essa si muove nel rispetto della rivelazione di Dio sul senso della vita umana e del grande disegno della creazione, riconoscendo il primato della fede a seguito di un percorso logico e raziocinante fondato nei lumi dell’intelletto. L’esigenza di un’apologetica oggi si alimenta nella necessità di una risposta trascendente alle istanze meramente orizzontali del razionalismo ateo, figlio diretto dell’Illuminismo, con e dopo il quale – come bene spiega il teologo Piero Cantoni nel suo invito alla lettura – si è voluto dapprima emancipare la ragione dalla fede per poi ergerla a sua implacabile accusatrice.

Questo libro, scritto da due auotri cattolici di origine statunitense, organizza una valida difesa secondo il metodo indicato. In stile asciutto e con linguaggio chiaro, procedendo per domande, obiezioni e risposte sempre sintetiche, si affrontano gli argomenti fondamentali della rivelazione quali l’esistenza e la natura di Dio; il perché e il come della creazione e dell’evoluzione; il problema del Male e della vita dopo la morte; la storicità di Gesù e della Bibbia, in un contesto che affronta la questione della divinità e della risurrezione di Cristo, che è la radice stessa della fede.

Tempio solare (Il)

La morte spettacolare in due suicidi-omicidi del 1994 e 1995 di alcune decine di adepti dell'Ordine del Tempio Solare non ha ancora cessato di fare versare fiumi d'inchiostro, e l'intera vicenda rimane di attualità, come dimostrano i nuovi, tragici eventi del marzo 1997 in Canada. Si è parlato talora di legami con i servizi segreti, di un personaggio misterioso che avrebbe orchestrato la tragedia nell'ombra... Unico ricercatore ad essersi interessato all'Ordine del Tempio Solare di Jo Di Mambro e Luc Jouret prima dei tragici avvenimenti dell'ottobre 1994 e dicembre 1995, Jean-François Mayer ha partecipato inoltre alle inchieste giudiziarie sugli avvenimenti, e fornisce in questo agile volume una ricostruzione della storia e delle dottrine del gruppo. Con l'ausilio di documenti interni, qui pubblicati per la prima volta, l'autore spiega come sia stato possibile che un movimento convinto di compiere una missione d'importanza cosmica abbia freddamente pianificato il "transito" verso la morte per lunghi mesi, e mostra inoltre come alcune persone abbiano deliberatamente voluto questa macabra apoteosi per lasciare dietro di sé un mito. Spiegare questo mito e le "idee che uccidono" potrà aiutare ad evitare ulteriori drammi.

 

Tempo perduto, l'eternità ritrovata (Il)

 

In questo volume sono stati raccolti gli aforismi che compongono tre delle opere più significative del filosofo cattolico francese Gustave Thibon: L’échelle de Jacob (1942), L’ignorance étoilée (1974) e Le voile et le masque (1985). Mediante l’aforisma – che è senza dubbio la forma letteraria che predilige – Thibon cattura il lettore con le sue folgoranti intuizioni e con le sue infiammate provocazioni; ne sprona così l’intelligenza a elaborare una risposta personale. La brevità e la pregnanza di significato tipiche degli aforismi di Thibon non impediscono, certo, di individuare un filo conduttore nel suo pensiero che, seppur procedendo a tratti per sorprendenti paradossi, risulta semplice, chiaro, logico e fortemente ancorato alla realtà. Con Thibon la filosofia ritrova il contatto con la concretezza della terra e la bellezza della natura, che risplendono vive nel commosso lirismo di tante immagini e similitudini poetiche. Con Thibon l’esperienza del reale diviene “filosofia del buon senso”. Egli parte dall’osservazione disincantata dello smarrimento e dello sradicamento spirituale dell’uomo contemporaneo, dalla constatazione dell’infelicità di un’umanità tracotante che si è allontanata da Dio, sorgente e senso ultimo della vita. Thibon smaschera e frantuma così l’umana ipocrisia, il raffinato inganno degli idoli del nostro tempo e tutti quei falsi miti del progresso che portano alla divisione di colui che è chiamato ad essere sin dal principio l’individuo, colui che è indivisibile. Ma la riflessione di Thibon non mira solo alla denudazione dell’uomo. Essa si fa, in ultima analisi, autentico messaggio di speranza: «L’unica nobiltà dell’uomo, la sola via di salvezza consiste nel riscatto del tempo per mezzo della bellezza, della preghiera e dell’amore. Al di fuori di questo, i nostri desideri, le nostre passioni, i nostri atti non sono che “vanità e soffiar di vento”, risacca del tempo che il tempo divora. Tutto ciò che non appartiene all’eternità ritrovata appartiene al tempo perduto».

Teoria e pratiche della comunicazione

Il libro presenta i fondamenti teorici della comunicazione, illustrandone l'applicazione con riferimento ad alcune pratiche di grande rilevanza in numerosi ambiti professionali. Il testo si divide in tre parti. Nella prima parte vengono passati in rassegna i concetti fondamentali su cui si basa l'analisi dei processi comunicativi. Nella seconda parte si presenta una breve storia della comunicazione, concentrandosi sul rapporto tra culture orali e comunicazione scritta, sulla diffusione della stampa, sulla crescente importanza dei mass media e sulle innovazioni tecnologiche che stanno rivoluzionando il nostro modo di comunicare. Nella terza parte, infine, gli strumenti teorici illustrati vengono applicati all'analisi di alcune situazioni comunicative di particolare interesse: la comunicazione elettronica, il parlare in pubblico e la comunicazione formativa.

Testimoni a perdere

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/mantovanoa299.htm

Testimoni di Geova: già e non ancora (I)

A differenza di altre realtà religiose di origine più recente, i Testimoni di Geova ci sono familiari. Bussano alla nostra porta, e crediamo di conoscerli. Le loro origini e la loro storia, tuttavia, presentano numerosi aspetti poco noti. La loro dottrina e la vita quotidiana non sono sempre presentate correttamente. Soprattutto, una serie di modifiche dottrinali e organizzative degli anni 1990 - che hanno visto, tra l'altro, l'invito nel 1995 a non calcolare più date precise per la fine di questo mondo - rendono inevitabilmente «datati» molti studi pubblicati negli anni precedenti. Massimo Introvigne, la cui notorietà come esperto del pluralismo religioso internazionale non ha più bisogno di presentazioni, presenta qui il risultato di una lunga ricerca e di anni di continua osservazione dei Testimoni di Geova, in uno studio dove non mancano le novità e le sorprese. Introvigne mostra, inoltre, come la crescita internazionale dei Testimoni di Geova si situi al cuore del dibattito sugli scenari religiosi contemporanei - fra sostenitori e avversari delle teorie della secolarizzazione - e come l'interpretazione di questa crescita si riveli decisiva per rispondere alla domanda sul ruolo e sul futuro delle religioni nelle società occidentali del XXI secolo.

Tommaso d'Aquino in pochi minuti

.Tommaso d’Aquino in pochi minuti è un libro scritto per chi, non avendo la possibilità di studiare le migliaia di pagine da lui redatte, è curioso di apprendere gli archi portanti di una cattedrale di pensie­ro che tratta grandi temi – il bene e il male, l’origine e il destino dell’uomo –, ma ha anche ricadute di «saggez­za spicciola» che fanno del grande santo medievale un fine psicologo ante litteram. Capitoli intenzionalmente brevi, stile colloquiale, scrit­tura briosa: tutto è pensato – l’autore è un comunicatore di professione – perché anche il notoriamente indaffarato lettore del XXI secolo possa apprezzare come mai, negli ultimi 750 anni, papi, santi, re, studiosi e anime semplici animati dal desiderio di co­noscere Dio, il prossimo e se stessi hanno trovato, nelle intuizioni di san Tommaso, le ragioni per amarli – e amarsi – un po’ di più

Tu sei Pietro. Benedetto XVI contro la dittatura del relativismo

In un mondo caratterizzato dal «tempo breve», dove le notizie appaiono e scompaiono dagli schermi dei nostri computer e raramente durano più di ventiquattr’ore, anche i testi del Papa «fanno notizia» solo il giorno in cui sono pubblicati. Di rado sono letti integralmente, quasi mai sono studiati. Come ricorda lo stesso Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in veritate, non è questo il modo di accostarsi al Magistero. Al contrario, ogni testo va letto alla luce degli interventi precedenti dello stesso e di altri Pontefici, e diventa a sua volta criterio d’interpretazione dei testi successivi. Perché questo sia possibile, occorre ritornare almeno sui testi più importanti anche giorni, mesi, anni dopo la loro pubblicazione. Massimo Introvigne offre qui un vero e proprio corso sul Magistero di Benedetto XVI, che va dall’enciclica Spe salvi del 2007 alla lettera Ubicumque et semper del 2010 con cui s’istituisce il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Ne emerge un disegno complessivo di contrasto alla «dittatura del relativismo», che è il tentativo subdolo – ma spesso anche violento – d’imporre la dottrina secondo cui la verità non esiste: «ciascuno dice la sua», e tutte le opinioni hanno lo stesso valore. Dall’Africa alla Francia e alla Gran Bretagna, dalla sua diocesi di Roma alla Casa Bianca e all’incontro con il popolo delle Giornate Mondiali della Gioventù in Australia, Benedetto XVI emerge come il primo custode non solo della fede ma anche della ragione minacciata dal relativismo. Per questo molti lo attaccano. Per questo è dovere dei fedeli cattolici stringersi attorno a lui ripetendogli, con le parole del Signore, «Tu sei Pietro».

Unione Elettorale Cattolica Italiana (L')

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Unità d'Italia e il Risorgimento (L')

L'Unità d'Italia si è resa necessaria soprattutto a causa dell'affermazione di un apolitica di potenza e di spregiudicata competizione internazionale, che rendeva incerta la sorte dei piccoli Stati. Il Risorgimento, invece, è stato una Rivoluzione culturale, che ha accompagnato e seguito il processo di unificazione con l'obiettivo di costruire una nazione nuova caratterizzata da una nuova cultura. Ma l'opera di "modernizzazione" ideologica è fallita, provocando all'identità italiana ferite non ancora rimarginate: innanzitutto la "questione istituzionale", derivante dalla decisione di adottare non un ordinamento federale ma quello dello Stato rivoluzionario francese, con una centralizzazione e un'omogeneizzazione delle istituzioni; quindi, la "questione meridionale", di carattere più culturale che economico; infine, la "questione cattolica", cioè l'emarginazione dei cattolici e la conseguente estraneità di gran parte della popolazione allo Stato unitario e alla sua ideologia.

Via Crucis

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/correap215_216.htm

Viaggio dell'anima (Il)

Il libro si propone tre obiettivi. Il primo è quello di introdurre agli Esercizi Spirituali di sant’Ignazio chi non ne ha mai sentito parlare, oppure ne ha avuto informazioni frammentarie e insufficienti. Il secondo è fornire uno strumento teologico-pratico a chi – conoscendoli e apprezzandoli – vorrebbe diventarne a sua volta guida. Il terzo è costituire – sempre per chi li ha già fatti – un mezzo pratico per approfondirne i contenuti e continuarne il percorso nella propria vita.

Vittoria della ragione (La)

Molto è stato scritto sui motivi per i quali, a partire dal Medioevo, l'Occidente ha sopravanzato il resto del mondo. Le spiegazioni più comuni hanno riguardato la felice configurazione geografica, l'espansione dei commerci, il progresso della tecnologia. Ma è stato completamente trascurato un fatto: nessuno sviluppo sarebbe stato possibile senza una profonda fiducia nella ragione, che affonda le proprie radici nella religione cristiana. In questo testo Rodney Stark propone la sua teoria: le più significative innovazioni intellettuali, politiche, scientifiche ed economiche introdotte nello scorso millennio sono riconducibili al cristianesimo e alle istituzioni a esso collegate. Secondo Stark, non sono state la contrapposizione tra la società laica e quella religiosa, né la competizione tra scienza e fede a farci progredire. Al contrario, è alla teologia cristiana che bisogna attribuire la vera origine della ragione. Mentre infatti le altre grandi religioni hanno posto l'accento sul mistero, sull'obbedienza e sulla meditazione, il cristianesimo ha abbracciato la logica e il pensiero deduttivo aprendo la strada alla libertà e al progresso.

Voci per un «Dizionario del Pensiero Forte»

http://www.alleanzacattolica.org/indici/ex_libris/cantonig271_272.htm